Il mondo del pugilato piange Hassan Mgaya. Il tanzaniano è morto per le conseguenze dei colpi ricevuti durante quello che è stato l’ultimo combattimento della sua vita. Sfortunatamente, i tentativi di curare il 29enne si sono rivelati vani: l’uomo è deceduto in ospedale. In seguito, si è appresa la verità sul compenso ricevuto da Mgaya, una cifra estremamente bassa. Durante il funerale del pugile, il portavoce della sua famiglia ha dichiarato che, per quello che è stato il match che gli è costato la vita, Mgaya avrebbe dovuto percepire solo 60mila scellini della Tanzania, vale a dire miseri 24 euro.
Una vera e propria tragedia per questo giovane atleta che sognava di sfondare nel mondo della boxe. Nutriva grandi aspettative in vista del combattimento contro Paul Elias a Dar-Es-Salaam, capitale della Tanzania, lo scorso 27 dicembre. Tuttavia, non solo l’avversario l’ha sconfitto, ma una volta che Mgaya è crollato al tappeto al quinto round c’è stato anche un principio di soffocamento causato dalla sua stessa lingua. In seguito ai primi soccorsi sul posto, il pugile è stato poi trasportato d’urgenza in ospedale. Dopo 3 giorni però, è arrivata la tremenda notizia con tanto di ufficializzazione del decesso. La federazione WBC (World Boxing Council) ha comunicato il tutto attraversa nota: “L’intera famiglia WBC e il presidente Mauricio Sulaiman inviano le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e agli amici del nostro amato campione. Riposa in pace”. Il segretario ad interim della Commissione tanzaniana Nsajigwa Mwangamilo ha espresso il proprio cordoglio: “Estendiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e alle parti interessate della boxe nel Paese”.
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