PAVIA. La città piange una grande figura del mondo amministrativo e culturale. Si è spento martedì 31 dicembre Gesuino Piga, per quindici anni direttore amministrativo dell’Università e per ventuno presidente del circolo culturale sardo Logudoro. Piga, che il 6 gennaio avrebbe compiuto 96 anni, era ricoverato al San Matteo per alcuni problemi di salute. Accanto a lui c’erano la moglie Loretta Bersani e la figlia Elisabetta Piga, che l’hanno accudito con grande affetto fino agli ultimi momenti di vita. I funerali saranno celebrati venerdì 3 gennaio alle 11 nella chiesa di San Pietro Apostolo.
Gesuino Piga, nato a Cagliari il 6 gennaio 1929, era arrivato a Pavia nel 1977, per assumere la direzione amministrativa dell’Università di Pavia. Nel novembre 1983 era stato trasferito con le stesse mansioni alla Statale di Milano ma ritornò ben volentieri a Pavia nel momento in cui la sede rimase priva del direttore. Collocato in quiescenza per volontarie dimissioni, dal 1° giugno 1995 aveva assunto la funzione di Giudice di Pace e, successivamente, nel febbraio 1996 venne nominato Coordinatore del relativo Ufficio dove rimase fino al 3 gennaio 2004. Ha poi accettato di presiedere la Commissione Giuridica dell’Automobile Club Provinciale di Pavia, sino alla fine del 2012.
Gesuino Piga faceva parte del Circolo Culturale Sardo Logudoro di Pavia sin dalla fondazione (1982), presiedendolo poi per 21 anni.
«Mio marito era una persona di straordinaria sensibilità – ricorda la moglie Loretta Bersani – ha dedicato la sua vita al servizio del pubblico con lealtà e una correttezza etica esemplari. Aveva un forte senso del dovere e il massimo rispetto per ogni persona, dal ministro al bidello. Era uomo dotato di una cultura enorme e della tipica ironia cagliaritana. Teneva moltissimo alla sua terra sarda, di cui voleva far conoscere non solo il mare ma anche tutti i risvolti culturali. Accanto a lui ci si sentiva sicuri e protetti».
Lo piange anche il mondo universitario pavese. «Gesuino Piga è stato l’ultimo direttore amministrativo dell’Università di nomina ministeriale, colui che ha traghettato l’Ateneo verso l’autonomia – ricorda Emma Varasio, direttrice generale – un uomo di piccola statura, ma di grande presenza e carisma. In apparenza molto severo con quei suoi occhi penetranti, ma poi sempre disponibile all’ascolto e all’aiuto nei confronti dei nuovi funzionari come la sottoscritta. Fu il primo a promuovere una cultura del dato per la gestione amministrativa e mi coinvolse molto nei processi gestionali più importanti. Senza dubbio per l’Università di Pavia è stata una presenza molto significativa».
Cordoglio anche al circolo Logudoro. La presidente Paola Pisano così lo ricorda: «Ha retto il nostro circolo per ben 21 anni consecutivi, svolgendo il suo operato con dedizione, passione e capacità ineguagliabili. Noi dobbiamo molto a lui e per questo non possiamo accantonare quanto ha fatto, ma valorizzare, in una prospettiva di sviluppo e di adattamento alle nuove esigenze, quanto ci ha insegnato». Il Logudoro, lo scorso mese di luglio, aveva perso un'altra delle sue grandi anime, Paolo Pulina. —
Daniela Scherrer
