RIVARA. Si respira entusiasmo a Rivara in vista della riapertura dello storico teatro comunale che affonda le radici nel 19° secolo ed è chiuso dalla fine del 2019. Il restyling, avviato nel 2018 dall’amministrazione Quarelli, proseguito con Andriollo ed ultimato dall’attuale amministrazione guidata da Maurizio Giacoletto, ha comportato una spesa di circa 300 mila euro. La gestione sarà affidata alla Filodrammatica, recentemente rinnovata con un direttivo che promette di portare energia e innovazione, senza dimenticare il legame con le tradizioni.
«La Filodrammatica dovrà occuparsi del riallestimento degli spazi fisici del locale, dalle poltrone alle tende passando attraverso i camerini. Al momento, infatti, il teatro è vuoto – spiega l’assessora alla Cultura Marisa Basolo –. I lavori hanno comportato l’efficientamento energetico del locale, il rifacimento della pavimentazione e dell’impianto elettrico, mentre il palco è stato coibentato. L’importo di spesa originario di 240mila euro è lievitato a circa 300mila e dietro l’angolo si prospettano ulteriori interventi. Dovranno essere rifatti anche il tetto e la facciata. Il teatro comunale non è solo un luogo fisico, ma un punto di riferimento identitario per i rivaresi. Con il nuovo direttivo siamo certi che continuerà a essere un luogo di incontro e crescita culturale».
I membri del nuovo consiglio espressi dal Comune, Anna Davito Gara, Chiara Morra e Giancarlo Moia, rappresentano una perfetta sintesi di esperienza e dedizione al teatro. In particolare Moia, noto attore e cabarettista originario di Forno Canavese, è un’icona nel panorama teatrale locale e non solo. Per la Filodrammatica, i soci tesserati hanno eletto Barbara Basolo, Lucia Simonetto e Giulia Gillone. Al giovane Andrea Basolo è stato affidato il ruolo di presidente: «Ringrazio di cuore tutti coloro che si sono impegnati per il restauro, un lavoro straordinario che ha permesso di riportare in vita questo spazio. Un grazie va anche ai membri del direttivo attuale, che hanno scelto di intraprendere questa avventura. E non voglio dimenticare i vecchi direttivi, che hanno fatto un lavoro eccezionale e hanno posto le basi per la rinascita. Speriamo di essere all’altezza del compito che ci attende e di portare avanti questa tradizione con passione e dedizione».
«La consegna delle chiavi al nuovo presidente sancisce un passaggio simbolico verso il futuro, fondato però sulle solide radici che questo teatro rappresenta – conclude Basolo –. In attesa della riapertura non si può dimenticare la figura di Caterina Bertot, definita da molti la “signora del teatro”. Fondatrice della Biblioteca comunale e promotrice dell’Unitre in paese, ha rappresentato una forza inesauribile per la cultura locale. Sono certa che sarebbe felice di questa rinascita». Per una stagione teatrale vera e propria, occorrerà attendere il prossimo autunno, ma l’auspicio dell’esecutivo Giacoletto è che già in primavera si possa procedere al taglio del nastro e all’organizzazione di alcuni spettacoli. chiara cortese
