Enzo Le Fée è sicuramente uno dei misteri della Roma 2024-25. Portato nella Capitale dal direttore sportivo Ghisolfi per 23 milioni di euro, il centrocampista francese proveniente dal Rennes non è mai riuscito a ritagliarsi uno spazio nell'organico giallorosso. Solo con Juric un maggior minutaggio, ma con De Rossi prima e Ranieri ora il classe 2000 di Lorient non è stato in grado di mostrare né tantomeno confermare le qualità con cui era stato presentato dal dirigente transalpino. Si fa sempre più probabile la partenza in prestito nella sessione invernale di calciomercato ormai alle porte, considerando anche che al suo arrivo Le Fée ha firmato un quinquennale con la società giallorossa a 2,5 milioni a stagione. "Enzo è felice di aver scelto la Roma, sarà un bell'acquisto" aveva affermato Ghisolfi a Fiumicino l'8 luglio in attesa di accogliere Le Fée nella Capitale, il primo colpo di mercato della sua avventura da dirigente giallorosso. Quasi sei mesi dopo si può dire praticamente con certezza che non è stato così. Dopo l'amichevole contro l'Olympiacos a inizio agosto De Rossi l'aveva elogiato: “Mi piace, se lo abbiamo preso è perché pensiamo che sia importante. Se oggi avesse giocato meno bene di quanto ha fatto, sarei tranquillo perché so il valore del giocatore. È un ragazzo che si impegna e lavora bene". Il 24 agosto poi, alla vigilia della sconfitta contro l'Empoli, l'ex numero 16 (che di centrocampisti se ne intende) aveva ammesso di non conoscerlo prima del suo arrivo: "Le Fée, Dahl e Sangaré sono colpi di Ghisolfi". Con De Rossi in panchina furono due le presenze di Le Fée: il pareggio a reti bianche contro il Cagliari (esordio da titolare con la maglia della Roma per il numero 23, una prestazione di qualità e quantità) e la sconfitta casalinga contro i toscani (in cui ha disputato l'ultima mezz'ora), per 89 minuti complessivi. Poi l'infortunio al legamento collaterale, che lo ha tenuto ai box fino a inizio ottobre. Coccolato sia da Ghisolfi sia dal neo-arrivato Juric, nel corso del suo piccolo calvario che ne ha rallentato sicuramente crescita e soprattutto ambientamento, Le Fée è tornato a disposizione del tecnico croato solo il 6 ottobre. Già due settimane prima, però, Juric in conferenza stampa ne parlava così: "Le Fée mi piace, sta migliorando molto. E' molto utile al nostro modo di giocare, lo vedo crescere giorno dopo giorno ma sarà molto utile alla Roma. Mi piace perché è intelligente". Infortunato e quindi indisponibile, nella realtà dei fatti, ma titolare nell'idea di Roma dell'ex allenatore del Torino. Con Juric in panchina il centrocampista francese troverà ben 5 presenze (quattro delle quali da titolare) tra campionato ed Europa League nelle 8 gare in cui era a disposizione, per un totale di 276 minuti in campo. A conferma, insomma, dell'effettiva volontà del tecnico croato di inserirlo stabilmente nell'assetto tattico giallorosso. Con il terzo ritorno di Ranieri sulla panchina giallorossa, però, Le Fée è tornato a essere un mistero. Sempre convocato per le nove gare con Sir Claudio alla guida della squadra, il 24enne transalpino ha calcato il rettangolo verde in appena 3 occasioni, una soltanto delle quali da titolare: la débâcle contro il Como al Sinigaglia, se fosse necessario ricordarla. Le altre due presenze? Cinque minuti più recupero contro il Braga in Europa League e una scarsa mezz'ora contro la Sampdoria in Coppa Italia, per un totale complessivo di 95' con Ranieri in panchina. Praticamente sei minuti in più di quanto fatto registrare con De Rossi a inizio campionato, ma con sette gare in più a disposizione. Nelle sette sfide in Serie A, inoltre, Le Fée è rimasto in panchina in sei partite: un segnale di come evidentemente non sia al centro delle scelte del tecnico testaccino. L'addio a gennaio, ora, sembra più che probabile: sul numero 28 giallorosso è forte l'interesse del Betis Siviglia, che segue il classe 2000 da anni e che si sarebbe rifatto sotto con Ghisolfi dopo averne appurato lo scarso minutaggio in stagione. Marcello Spaziani
