Una reliquia con un frammento del cuore di san Riccardo Pampuri in mostra tra gli “spiriti”. La cosa non deve sembrare irriverente. Non, almeno, nelle intenzioni di Fiorenzo Detti che ha esposto all’interno del suo negozio “Detti & spiriti”, in via Girardelli a Pavia, il prezioso reliquario.
«Penso che meriti di essere visto da chi venera san Pampuri – riflette Detti – Invece di rimanere sempre chiuso in una scatola». A onor del vero il frammento sacro sta su uno scaffale, nemmeno troppo visibile, già da un po’ di tempo. Da parte sua Fiorenzo Detti non ne ha divulgato pubblicamente la presenza. Però può capitare che chi entra in negozio se ne accorga.
«Quest’anno a maggio è rimasto un mese in chiesa a Trivolzio ma ora pare ci sia un divieto di esporlo in tutta la Diocesi» dice Detti. Ma come è arrivata in via Gilardelli una reliquia del santo di Trivolzio?
«E’ una storia lunga – racconta Detti –. L’ho ereditata, in comproprietà con una famiglia di Varese. E’ appartenuta a Luigi Miceli che aveva sposato mia cugina. E alla sua morte, avvenuta nel 2018 alcuni anni dopo la scomparsa della moglie, non avendo loro figli, è arrivata a noi». Miceli ha fatto per tutta la vita il carabiniere nel Varesotto e, dopo la pensione, si era trasferito in provincia di Pavia, nella casa di famiglia della moglie.
Qui era entrato in contatto con la comunità dei Fatebenefratelli di Trivolzio che gestivano anche una residenza sanitaria assistenziale.
Le donazioni di un devoto
«Luigi era devoto ma soprattutto è stato un benefattore – racconta ancora Detti – Ha contribuito alla realizzazione di diverse opere poi donate alla comunità: una grande scultura in legno di cirmolo commissionata a uno scultore sulle Dolomiti, le stazioni della Via Crucis nel santuario e la teca di cristallo in cui è conservato il corpo di san Pampuri». Le due famiglie possiedono anche gli attestati in cornice consegnati a Miceli nel 1983 dal vescovo Antonio Angioni e nel 1995 dal vescovo Giovanni Volta. Il frammento del cuore - chiuso in un reliquiario di vetro con il sigillo - potrebbe essere stato dato a Luigi Miceli in riconoscenza delle sue donazioni. Il 16 maggio del 1951 l’allora vescovo Carlo Allorio aveva disposto la traslazione della salma di Riccardo Pampuri dal cimitero di Trivolzio alla chiesa parrocchiale di San Cipriano e Cornelio Martiri che oggi è il santuario del medico diventato santo (nato a Trivolzio nel 1897 e morto a Milano il 1 maggio del 1930, a soli 33 anni). Sono diverse le reliquie appartenute a Pampuri ed esposte nel museo della parrocchia: indumenti, oggetti, immagini che si affiancano ai tantissimi ex voto e alle preghiere che i fedeli gli rivolgono da tutto il mondo.