“Mia figlia di tre anni, affetta da sindrome di Williams, ha letteralmente il terrore delle risate altrui“. Inizia così la lettera di una mamma pubblicata sul Corriere della Sera, che racconta la difficoltà della figlia a gestire le situazioni sociali in cui sono presenti persone che ridono. Come si legge sul sito dell’Osservatorio Malattie Rare, “la Sindrome di Williams è una rara malattia genetica caratterizzata da disturbi dello sviluppo associati nella maggior parte dei casi a cardiopatie, ritardo psicomotorio, dismorfismi facciali e uno specifico profilo cognitivo e comportamentale, il tutto causato da una microdelezione del cromosoma 7 nella regione q11”. Questa bimba, di fronte alle risate di estranei, reagisce con pianti inconsolabili, contorcendosi e chiudendo gli occhi. Nonostante i tentativi dei genitori di rassicurarla, la sua paura persiste, creando disagio e preoccupazione nella mamma.
A rispondere alla lettera è Paola Francesca Ajmone, neuropsichiatra infantile della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. “I bambini affetti da sindrome di Williams sono generalmente curiosi e molto socievoli, sono dotati di una spiccata sensibilità e non amano situazioni rumorose e confuse che talvolta possono spaventarli”, spiega l’esperta.
Ajmone sottolinea come le difficoltà comunicative e di linguaggio possano rendere difficile per i bambini con sindrome di Williams esprimere il loro disagio, portandoli a manifestare “reazioni non verbali e di angoscia talvolta eccessive”. L’esperta invita quindi i genitori a non spaventarsi di fronte alle reazioni del bambino e a creare un ambiente rassicurante: “Appare quindi importante contenere e rassicurare il bambino, preparandolo nelle situazioni potenzialmente rumorose e affollate, accogliendo la sua preoccupazione e riportando poi verbalmente il suo disagio”, conclude Ajmone.
L'articolo “Mia figlia è terrorizzata dalle persone che ridono, ha la sindrome di Williams. Che fare?”: la lettera della mamma e i consigli dell’esperta proviene da Il Fatto Quotidiano.
