La cinquantacinquenne madre di due figli diventava strana nei periodi di luna piena: restava seduta immobile, singhiozzava a più non posso, si comportava insolitamente e aveva perfino una voce diversa. Gli attacchi arrivavano all’improvviso, indifferentemente di giorno e di notte, e duravano qualche ora. Dopo sette anni di inutili visite dagli esperti locali di medicina alternativa, i familiari decisero di portarla in ospedale. La figlia spiegò ai medici che la madre soffriva spesso di cefalea, aveva difficoltà a dormire e a svolgere i compiti quotidiani, tendeva a isolarsi. Da parte sua, la donna dichiarò di avere poca energia e un senso di impotenza.
Depressione e trance
Una valutazione fisica non diede risultati, ma la visita psichiatrica rivelò una depressione che la donna si trascinava fin dall’adolescenza. Sulla base dell’alterazione della coscienza in certi periodi i medici diagnosticarono un raro disordine, il disturbo da trance e possessione (DTP), cioè un sottotipo di disturbo dissociativo, caratterizzato da “episodi di coscienza alterata durante i quali gli individui possono mostrare comportamenti, discorsi o azioni incoerenti con la loro solita personalità”, spiegano gli autori dello studio, specificando che tali episodi ricordano spesso uno stato di trance o possessione. In queste condizioni i soggetti si astraggono più o meno nettamente dall’ambiente circostante e non reagiscono agli stimoli ambientali. Insieme al DTP, i medici riscontrarono la distimia, o disturbo depressivo persistente, una forma di depressione diversa da quella maggiore per il fatto di essere più moderata ma più prolungata nel tempo. L’uso di antidepressivi associato a sedute settimanali di psicoterapia portò con il passare dei mesi a un graduale miglioramento della sintomatologia e una minor frequenza degli stati di alterazione della coscienza. Secondo i medici, la donna “Apprese efficaci strategie di adattamento e tecniche di assertività per gestire lo stress e gli stimoli emotivi”.
I disturbi dissociativi
Trattandosi di una problematica rara e difficile da diagnosticare, non ci sono stime sul numero di persone che soffrono di disturbo da trance e possessione. Secondo la National Alliance on Mental Illness (NAMI), “fino al 75% delle persone sperimenta almeno un episodio di depersonalizzazione/derealizzazione nella propria vita, con solo il 2% che soddisfa pienamente i criteri per gli episodi cronici. Le donne hanno maggiori probabilità rispetto agli uomini di ricevere la diagnosi di disturbo dissociativo”. La NAMI spiega anche che i sintomi di questo disturbo sono solitamente la risposta a un evento traumatico e che le situazioni stressanti possono peggiorare la sintomatologia.
La letteratura riporta effettivamente dei casi simile a quello della donna indiana. Per esempio un case report del 2022 riferisce di una cinese di 62 anni che aveva spesso episodi di urla incontrollate accompagnate da allucinazioni visive e auditive che lei attribuiva agli spiriti maligni, ma che si rivelarono essere attacchi di panico associati a depressione maggiore. Soffriva invece proprio di PTD una donna caucasica che, in seguito a episodi di comportamenti incontrollati, anche nella sfera sessuale, prima di essere presa in carico dai medici era stata sottoposta a esorcismo. Infatti gli autori dello studio pubblicato su Cureus avvertono che “possessione è un termine generico popolare usato per spiegare una varietà di sintomi o problemi”. Può essere equivocato facilmente dai non addetti ai lavori e avere delle conseguenze sociali come lo stigma, che di certo non aiutano alla guarigione del paziente.
Ma c’entra la luna?
C’è un collegamento tra la luna piena e le crisi della signora indiana, o le azioni insolite di tante altre persone nella fase di massima crescita dell’astro? La credenza popolare direbbe senz’altro di sì: da sempre si ritiene che la luna possa influire su sonno, umore, ciclo mestruale, parto… Ma la scienza come la pensa? Per ora, non trae conclusioni decisive. Alla domanda se la luna possa influenzare il sonno e la salute mentale degli esseri umani, il sito della Cleveland Clinics risponde: “È certamente vero che i fattori ambientali possono svolgere un ruolo nelle oscillazioni di umore e fungere da stimolo per ansia e depressione, ma non è chiaro esattamente come il ciclo lunare influenzi l’umore e la salute mentale (sempre che lo faccia). Servono altre ricerche, ma ciò che sappiamo è che la luna può avere un impatto sui sofferenti di disturbo bipolare”. Effettivamente in un piccolo studio emerse che le persone coinvolte alternavano rapidamente stati di depressione e mania esattamente in sincronia con il ciclo lunare: gli scienziati ipotizzarono che dipendesse da un’alterazione dei ritmi circadiani e del ciclo sonno-veglia.
L'articolo “Quando c’è la luna piena la mamma sembra posseduta: singhiozza, resta immobile e ha una voce diversa”: i medici le diagnosticano una malattia rara proviene da Il Fatto Quotidiano.
