Il 2024 del Catania sulle montagne russe. Non è stato un anno solare lineare per il sodalizio rossazzurro, che ha vissuto numerosi momenti di difficoltà e altri che invece avevano fatto presagire la possibilità di un rilancio della squadra nel proposito di guadagnare la Serie B. La speranza dei playoff della scorsa stagione e l’impostazione iniziale del campionato 2024/2025 hanno illuso l’ambiente, costretto poi a fare i conti con la realtà.
La proprietà e la dirigenza del Catania hanno commesso diversi errori, alcuni dei quali davvero grossolani: il discorso vale sul piano progettuale e sportivo, ovvero su tutti i fronti d’azione principali del club. Le spese folli dell’annata passata (soprattutto a gennaio), lo stop forzato di agosto sul mercato e il capitolo infortuni sono sotto gli occhi di tutti, così come la momentanea assenza di investimenti di un certo tipo sulle strutture sportive. Non solo, è mancato, ma questo è un discorso che forse sarà affrontato nuovamente nei primi mesi del 2025, anche l’investimento sulla “storia” del calcio catanese: l’acquisto richiesto a gran voce dalla piazza dei vecchi loghi, per riappropriarsi del passato e farlo proprio nell’impostazione del futuro, recuperando così dei cimeli molto cari alla gente.
I tifosi archiviano l’anno solare sicuramente non soddisfatti per i risultati calcistici conseguiti e anche per gli altri fattori già citati, ma c’è voglia di aspettare il termine della stagione calcistica in corso per tracciare un bilancio meno approssimativo e più “di sostanza”.
Certo è che sono troppe le zone d’ombra a dispetto di una solidità dichiarata e – in alcuni frangenti anche palesata con i fatti – non dimostrata appieno. Se da una parte gli impegni fondamentali assunti sono stati rispettati, dall’altra in alcuni momenti trapela un’approssimazione non consona al blasone e agli obiettivi dichiarati dalla società.
Uno dei momenti chiave del lavoro di Pelligra & Co., quest’anno, è stata la scelta di prendere Daniele Faggiano e Domenico Toscano rispettivamente per i ruoli di ds e allenatore. Due profili di altissimo livello che, però (anche questo è palese), non hanno potuto esprimere appieno il proprio potenziale in quanto un ingranaggio del meccanismo ha smesso di funzionare bene quando per una fideiussione tutto si è bloccato, portando anche ad un punto di penalità.
Certamente gli errori fanno parte del gioco e aiutano a migliorarsi, se c’è voglia di farlo: non si può condannare la buona volontà di molti, ci mancherebbe. Ma se una cosa è certa, allora questa è che nel 2025 si dovrà invertire il trend e arrivare ad impostare un Catania davvero vincente, dentro e fuori dal campo. Altrimenti quello che sembrava un castello da sogno, possente e inespugnabile, diverrà un castello di carta, bello a vedersi ma dalla fragile essenza.
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L'articolo QUI CATANIA: si chiude un anno con troppe zone d’ombra ed errori. Trend da invertire nel 2025 proviene da Tutto Calcio Catania.