Pavia. È morto nel primo pomeriggio di domenica all’Istituto Santa Margherita, dove da tre anni combatteva contro seri problemi di salute. Antonio Azzolini, 72 anni, giornalista co-fondatore di Radio Pavia, lascia la moglie Agata Conti, oltre ai figli Riccardo, di 40 anni e Simone, di 36. I funerali non sono ancora stati fissati. «È una perdita per il giornalismo locale», commentano gli ex colleghi di Azzolini. Tra questi c’è Pierluigi Bonora, storico direttore di Radio Pavia, che sottolinea: «Antonio era una persona energica e piena di iniziativa, che ha saputo trasformare la redazione sportiva della radio in una “piccola Rai”, vera fucina di nuovi giornalisti».
La carriera professionale di Azzolini era iniziata negli anni ’70, con un lavoro del tutto diverso: impiegato in segreteria alla scuola elementare Carducci di Pavia. «Lavoro che ha svolto per 40 anni», spiega il figlio Simone. Ma presto la sua strada ha deviato verso il giornalismo, sua grande passione. Insieme al fratello Nando ha collaborato alla “Gazzetta del popolo” e, quando quest’ultimo ha deciso di avviare Radio Pavia, Azzolini ha contribuito a creare una redazione giornalistica. È sempre Bonora a parlare: «Antonio si occupava della parte sportiva, ha organizzato una redazione sportiva efficiente al lavoro ogni domenica - ricorda -. Mandava me e altri a seguire il calcio, mentre lui si occupava della squadra di pallacanestro, che allora era Annabella». Ma Azzolini è andato oltre: negli anni ’80 ha avviato il settimanale “Il lunedì”, e in seguito è approdato al “Ticino”, di cui era direttore esecutivo. Dieci anni fa Azzolini era stato insignito dal Comune di Pavia della civica benemerenza. D.Z.
