In Spagna ogni volta che incrociava una big si trasformava in una sorta di Matador. Una bella abitudine che Dovbyk ha perso in Italia visto che l'ucraino è ancora alla ricerca del primo sigillo contro un big del nostro campionato. Chissà che non si sblocchi questa sera, a San Siro, contro il Milan. Una partita che guardando la classifica anonima dei giallorossi apparentemente sembra non trascinare con sé chissà quale importante. Che invece ha per Ranieri, per il club e per tanti calciatori che debbono in campionato trovare la forza di costruirsi una seconda parte di stagione diversa e soprattutto guadagnarsi sul campo la conferma per la prossima stagione. Lo scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Magari questo non è il caso di Dovbyk, per cui la Roma ha speso 40 milioni, bonus compresi, ma nell'affermare che magari ci si attendeva qualcosa in più dal gigante ucraino non è certo lesa maestà. Finora quando l'asticella si è alzata, Artem è sparito. Un po' come la Roma, alla ricerca anch'essa del primo acuto stagionale contro una delle prime otto in classifica e senza vittorie lontano dall'Olimpico addirittura dal mese di aprile. Dovbyk, dal canto suo, non solo non ha mai segnato in queste partite. Ma spesso e volentieri, non ha mai tirato in porta. I tre allenatori in 16 giornate, il cambio di torneo più i problemi fisici che si porta dietro alle ginocchia se non sono delle vere e proprie scusanti, aiutano a capire perché The Machine ancora vada a ritmo ridotto. La percezione che si ha è meno negativa di quando lo si vede muoversi sul campo, sbracciarsi per un pallone che non arriva mai. Artem ha segnato 9 reti, di cui 5 in campionato. Non avrà colpito nessuna delle big ma per 6 volte ha realizzato il gol dell'1-0, mai banale per un attaccante. Nella storia recente della Roma solo Abraham (13), Lukaku (9), Balbo (9) e Montella (8) hanno fatto meglio nella loro prima stagione nella Capitale. Artem poi è il secondo giocatore a realizzare almeno una rete contro 20 avversarie nelle ultime due stagioni nei cinque principali campionati europei, dietro il solo Mbappé (22). Numeri, quelli del centravanti della Roma, che questa sera devono far spazio a una prova che dia l'idea di continuità. Ranieri, nella duplice veste di allenatore e futuro dirigente, sta studiando la rosa. Ha trovato il suo undici titolare, nel quale sta trovando sempre più spazio Pisilli e meno Capitan Pellegrini. Le due facce di una Roma alla ricerca di sé stessa che sembra oggi voler ripartire dai senatori Paredes, Hummels e Dybala, sconfessando 3/4 di mercato che l'ha vista spendere 60 milioni tra i soli Le Fée e Soulé. Contro il Milan dell'ex Fonseca serve una vittoria di prestigio per mettersi alle spalle il 2024 e iniziare nel migliore dei modi il nuovo anno che puà ancora dire qualcosa. Questa è la speranza di Ranieri.