Il presidente Commisso, che farà ritorno in Italia ad anno nuovo, è pronto a fare la sua mossa per il futuro del Franchi ma ad una condizione: avere il controllo totale di 3 macro aree: controllo dei lavori, del cronoprogramma per finire il restyling e gestione futura delle aree commerciali e di tutte le attività connesse allo stadio una volta che saranno finiti i cantieri, e infine, ottenere una lunga concessione che permetta di rendere il Franchi uno stadio di proprietà in grado di far aumentare il valore della società. Commisso potrebbe partecipare al project financing ed è pronto ad investire anche 100 milioni: 55 per completare il progetto con la copertura dello stadio e altri 50 per le aree vip e le attività commerciali; questo però, avverrà solo se la concessione futura sarà almeno di 50 anni, in modo tale da rendere il Franchi, insieme al Viola Park, un asset che consenta di aumentare vertiginosamente il valore della società. Qualsiasi altro scenario, partecipazione al project in cambio di una concessione più corta, ad esempio “soli 20 anni”, non è considerato conveniente. Il clima che si respira tra Fiorentina e Palazzo Vecchio è sereno, con il club viola che ha apprezzato la nuova politica della Sindaca Funaro che, con Catherine Commisso, ha instaurato un ottimo rapporto. Vista l'impossibilità di trasferirsi in quel di Empoli, la Fiorentina disputerà le prime tre giornate della prossima stagione in trasferta on modo da agevolare i lavori. L'obiettivo è quello di completare il primo lotto di lavori entro il 2026; anno del centenario; con la nuova Fiesole completata e una capienza di 35 000 posti per la festa dei 100 anni. Inoltre, se il 2025 confermerà la collaborazione tra le parti, lo scenario di vedere il Franchi come una delle location per Euro2032 prende sempre più forma.