BOLLENGO. Trionfo alla World obstacle championship di Dubai con la casacca della nazionale italiana di Ocr per Alberto Miotti, 18 anni, di Bollengo. Un successo molto importante e meritato ottenuto grazie anche alla determinazione giornaliera negli allenamenti, unita alla personalità nel saper gestire al meglio la pressione sul campo gara negli Emirati. Lo racconta lui stesso: «Mercoledì 4 dicembre siamo partiti alla volta di Dubai e da giovedì 5 a domenica 8 sono stati quattro giorni molto intensi, tra qualifiche e finale – racconta Miotti –. Partendo dalle qualifiche, sono riuscito ad arrivare primo sin dalla prima gara, conquistandomi il diritto di entrare nei primi otto, su cento ottanta atleti provenienti da tutto il mondo nelle varie categorie».
ATLETI MOLTO FORTI
«Nella mia – continua – la under 20, ho incontrato atleti molto forti e soprattutto ben preparati non soltanto su ciascuno dei dodici ostacoli da superare, ma anche dal punto di vista ambientale, visto il gran caldo, ma ho sempre cercato di pensare soltanto a fare del mio meglio per cercare di completare il percorso dei 100 metri previsto. Nelle qualifiche avevamo la possibilità di fare due volte il percorso per avere il miglior tempo ed essere così classificati per i quarti, mentre più si andava avanti e più bisognava essere perfetti nell'esecuzione di ogni esercizio. Unico giorno di riposo è stato sabato, dove comunque ero molto concentrato sulla semifinale ed eventuale finale di domenica, dove sono riuscito a salire sul gradino più alto del podio». La pressione maggiore in questi attimi della gara è stata avvertita molto di più in semifinale. Ed è ancora lo stesso Miotti a spiegare: «Tra semifinale e finale avevo più pressione in semifinale perché, se avessi perso molto probabilmente non sarei salito sul podio, perché avrei lottato con il quarto classificato, mentre conquistando la finale, alla peggio sarei arrivato secondo. Invece ho dato tutto e sono riuscito ad arrivare primo, riuscendo a suonare la campanella, come da regolamento, al termine di ogni prova, evitando così di ripetere l'esercizio perché saltato quest'ultimo passo». Miotti si sofferma anche sul percorso, parlando di quali sono stati gli ostacoli da superare e quelli in cui ha trovato maggiore difficoltà: «Il percorso ormai lo conoscevo ed è composto da dodici ostacoli. Nell'ordine abbiamo il ninja step, il monkey, un primo muro alto un metro e mezzo da scavalcare, l'equilibrio, le ruote, un secondo muro da due metri, l'highlands step, gli anelli, il pinguino, le prese d'arrampicata, le corde ed infine l'ultimo muro, il più alto, i ben quattro metri. Dei cinque esercizi in sospensione – afferma – ovvero il monkey, le ruote, gli anelli, le prese d'arrampicata e le corde, l'esercizio che ho trovato più difficile è stato la prova degli anelli, soprattutto a livello mentale, mentre muro, equilibrio e pinguino li ho trovati molto più facili. La facilità o la difficoltà di un esercizio sta anche nel fatto di riuscire a mantenere alta la concentrazione e ad evitare possibili distrazioni che arrivano dall'esterno, con magari genitori ed amici che incitano a squarcia gola. Quando sono sul percorso, mentalmente sono da solo ed il mio avversario da battere non è chi gareggia con me, ma l'ostacolo stesso da superare e l'unico modo che sancisce l'avvenuto superamento è quello di non cadere e suonare la campanella al termine dell'esercizio. Essendo un percorso con vari ostacoli poi una volta superato un ostacolo si pensa esclusivamente al successivo e non alla serie mancante»
ENERGIE DA MANTENERE
«Questo aspetto legato alla concentrazione è molto importante per riuscire a mantenere tutte le energie necessarie e l'attenzione sempre ai massimi livelli per superare l'ostacolo». I successi di Miotti arrivano innanzitutto da una buona preparazione in allenamento, che svolge nella vicina Burolo, su un tracciato in linea come spiega: «Quando mi alleno mentalmente è come fossi in gara – dice – posso correggere ogni errore». Un plauso per Alberto Miotti che arriva anche dal sindaco di Bollengo, Luigi Sergio Ricca: «Siamo molto orgogliosi che un ragazzo del nostro territorio con grande tenacia, abnegazione e serietà riesca a portare sempre in alto il none Canavese e, nello specifico, di Bollengo».Loris Ponsetto
