Dopo la pausa natalizia, riprende il percorso parlamentare della manovra finanziaria, con l’approvazione definitiva attesa al Senato il 28 dicembre, al termine di un rush finale di 48 ore. I fondi per le modifiche restano limitati, mentre i saldi rimangono sostanzialmente invariati.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha sottolineato che 30 miliardi di euro saranno destinati a redditi bassi e famiglie. Meloni ha inoltre convocato i ministri per un ultimo Consiglio dei Ministri prima della fine dell’anno, fissato proprio per il 28 dicembre.
La manovra, del valore complessivo di circa 30 miliardi di euro e terza del governo Meloni, sarà esaminata dalla Commissione Bilancio del Senato, che tornerà a riunirsi alle ore 11. L’approdo in Aula è previsto per le 14. Le proposte emendative delle forze di opposizione ammontano a circa 800, ma, dato il tempo limitato, è probabile che il testo venga approvato senza mandato al relatore e che il governo ricorra alla questione di fiducia. Il voto finale è previsto per domani alle 14.
Le opposizioni hanno duramente criticato l’iter blindato della legge di bilancio, definendolo una forma di “monocameralismo di fatto” che umilia il Parlamento e rappresenta, a loro avviso, una patologia delle istituzioni. La capogruppo del Partito Democratico alla Camera, Chiara Braga, ha dichiarato:
“Domani inizierà un inutile tour de force al Senato per approvare una legge di bilancio ingiusta, che non si potrà modificare in alcun punto. Questa legge scontenta tutti: chi vive in difficoltà e chi vuole fare impresa. Si sta umiliando il Parlamento, dato che solo una Camera ha potuto esaminare e intervenire su questa legge fondamentale. Il Natale è passato, ma la festa per un governo arrogante e indifferente ai problemi del Paese continua”.
Luigi Marattin, di Orizzonti Liberali, ha osservato:
“Nei giorni scorsi, grande attenzione mediatica è stata dedicata alle lamentele del Senato, impossibilitato a esaminare realmente la legge di bilancio. Tra due giorni, tutto sarà dimenticato”. Il deputato ha inoltre proposto una riforma costituzionale che abolisca le due Camere attuali (400 deputati e 200 senatori) e le sostituisca con un’unica Assemblea Nazionale composta da 600 membri.
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