Oggi sono stato a Palazzo Reale di Milano a vedere la Mostra di Munch “Il grido interiore” ; immagini che mi si sono impresse oltre la mia retina e sono diventate appropriate per quello che poi mi è successo.
Ma andiamo con ordine.
Ho scoperto che Munch era monocolo funzionale perché sin da bambino aveva perso l’occhio sinistro per un trauma. Poi ebbe una emorragia nell’occhio controlaterale che lo obbligò a fermarsi nel suo lavoro di pittore già affermato. L’evoluzione di questa patologia e il progressivo riassorbimento del sangue venne raffigurato da Munch che dal problema oculare fa emergere chiaramente una delle sue caratteristiche, cioè quella di essere un osservatore attento, quasi compulsivo. Le alterazioni visive descritte nei suoi disegni sono la dimostrazione della capacità di documentare con estrema accuratezza le immagini percepite durante l’evento patologico oculare. Gli artisti riescono a trasporre la loro patologia e tramandarla alla gente comune che come me hanno affollato le sale della mostra.
Un insegnamento anche per me che da anni mi batto per trasporre ciò che ho imparato per il bene comune senza alcun interesse. Con difficoltà.
Così mi è venuta in mente una idea che vorrei riproporre: la misurazione della pressione oculare durante lo svolgimento del test di guida. L’esame della patente, a pagamento, viene eseguito periodicamente e maggiore è l’età maggiore la frequenza. Tutti siamo a conoscenza della quasi inutilità di questo esame che si potrebbe utilizzare invece come test di screening su vasta scala se si misurasse anche la pressione oculare che percentualmente aumenta di frequenza in rapporto all’aumento dell’età del cittadino.
Il glaucoma, una patologia altamente invalidante che ancora oggi è considerata la seconda causa nel mondo di cecità, dopo il diabete, e che, in Italia, colpisce circa il 14% della popolazione. Ma conosciamo quali sono gli interessi che da decenni ormai girano intorno al cielo della salute e della malattia.
E proprio oggi ne ho avuto la riprova. Da qualche giorno mi ero inventato, da consigliere della Associazione sereniesempreuniti, di organizzare una giornata in cui gratuitamente avrei misurato la pressione oculare a tutte le persone che avessero dato un minimo contributo non obbligatorio alla associazione stessa. Avevo già avuto il benestare di una società che mi avrebbe messo a disposizione uno strumento computerizzato.
“Diamoci un tono! Misuriamo la pressione dell’occhio” era la mia idea che ha semplicemente chiesto il benestare dell’Ordine dei Medici onde evitare discussioni. Mi aspettavo anche la mancata autorizzazione, come è avvenuto, ma nella stessa risposta mi sarei aspettato una “controproposta” per poterla organizzare comunque. Medici per pazienti non medici a se stessi.
Questo ha scatenato una volta di più il mio personale grido interiore per vedere oltre la mia retina, in quella dicotomia che mi accompagna da anni: la profonda onestà contrapposta alla profonda ribellione. Come i quadri di Munch che rappresenta la faccia racchiusa fra le mani nell’urlo profondo e sullo sfondo due persone che passeggiano parlando nel disinteresse assoluto.
L'articolo Esistono immagini ‘impresse oltre la nostra retina’? La mostra di Munch mi ha fatto venire un’idea proviene da Il Fatto Quotidiano.