A cominciare dalla cessione a sorpresa di Raoul Bellanova, a fine agosto, vicino al termine della sessione estiva di mercato, la contestazione dei tifosi granata nei confronti del presidente Urbano Cairo si è fatta sempre più pesante a livello di calore e grande a livello di volumi. Negli ultimi 2 mesi, poi, da quando si sono intensificate le voci di corridoio su una possibile cessione del club, il patron granata ha più volte speso parole per chiarire la situazione, rilasciando varie interviste (in cui ha anche cambiato la propria posizione riguardo alla possibile cessione). Se la contestazione, invece di affievolirsi, non ha fatto altro che infiammarsi ulteriormente, una parte di colpa va attribuita anche allo stile comunicativo di Cairo, che in alcune interviste si è lasciato andare a frasi non esattamente piacevoli, per usare un eufemismo, nei confronti dell'animo già caldo dei tifosi in protesta. Ecco le 3 frasi che si può ritenere siano le meno apprezzabili tra quelle pronunciate dal presidente del Torino FC. Per coincidenza, le frasi qui selezionate sono state pronunciate tutto nell'arco di una settimana. La prima risale al 30 novembre, quando Cairo, intervenuto durante l'evento del 60° anniversario del CAM, si è paragonato ad un padre nei confronti dei tifosi granata, che, secondo il presidente del Torino, contestano ma in realtà sanno che se lui se ne andasse, loro lo rimpiangerebbero. A prescindere da ciò che si pensa circa la gestione del presidente, era prevedibile che questa metafora potesse essere accolta come una provocazione da parte di molti tifosi i quali non trovano corrispondenza tra queste affermazioni e i fatti. Ecco la frase di cui sopra: "Anche se qualcuno contesta, sono contestatori che in cuor loro sanno che probabilmente se lasciassi il Toro mi rimpiangerebbero. E' come i figli con i padri che a volte si lamentano anche se sanno che il padre e la madre gli vogliono bene". Soltanto pochi giorni dopo, il 3 dicembre, in occasione del 118° compleanno del Toro, Urbano Cairo ha rilasciato un intervento in esclusiva a Radio Sportiva, parlando in generale del Toro, della sua esperienza, ma spendendo qualche parola anche sulla questione della cessione e sul rapporto con i tifosi. All'interno di quest'intervento si trova forse la frase più dibattuta e criticata tra quelle pronunciate dal presidente Cairo: "Ho fatto fare un sondaggio in cui è emerso che la maggior parte dei tifosi è dalla mia parte. Nella mia vita ho sempre avuto tanta ambizione, la stessa che ho con il Torino. Poi ci sono delle difficoltà oggettive, come competere contro squadre che hanno il fatturato di quattro volte superiore al nostro". Ad alimentare la fiamma della contestazione è stato ovviamente il riferimento ad un presunto sondaggio in cui la maggior parte dei tifosi granata si sarebbe schierata a supporto del presidente del Torino, che ha citato questo dato senza però dire niente riguardo alla fonte, al campione preso in considerazione per il sondaggio o a dati precisi. Concludiamo da dove siamo partiti: il 6 dicembre, Urbano Cairo ha rilasciato un'intervista proprio a La Stampa in cui ha trattato in breve alcune tematiche legate alla sua posizione da presidente. È all'interno di quest'intervento che è contenuta la frase di Cairo diventata celebre, in cui il patron del Torino afferma che non scommetterebbe un euro sulla sua permanenza in questo ruolo anche nella prossima stagione. Ad essere stata particolarmente soggetta a critiche è stata però un'altra frase: "Ho già messo 72 milioni di tasca mia, Pianelli ha vinto lo scudetto con 5 miliardi, dodici milioni di ora, E quando sono arrivato, ho fatto un aumento di capitale da 10 milioni". Al di là dei conti economici, ad aver dato fastidio ad alcuni tifosi è il paragone che Cairo ha fatto di se stesso con Pianelli, presidente con cui, secondo la piazza, è stato quasi un sacrilegio mettersi a confronto, anzitutto per i risultati raggiunti. In conclusione, la contestazione è ad oggi molto calda e non ha certo intenzione di placarsi, ma forse certe dichiarazioni del patron Cairo hanno avuto un effetto boomerang.