Tempi duri per Assad: ora anche la moglie Asma gli si rivolta contro. L’ex first lady di Siria, secondo quanto riportano siti internazionali e web e che il Tgcom24 ha rilanciato in un ampio servizio, «ha chiesto il divorzio dopo aver espresso insoddisfazione per la sua vita a Mosca». Lo riferiscono i media turchi e arabi, citati dal Jerusalem Post, precisando che la donna vorrebbe trasferirsi a Londra, dove è nata. La donna, secondo le indiscrezioni riferite dal Tgcom24, avrebbe «presentato domanda alla Corte russa» con tanto di «richiesta di un permesso speciale per lasciare Mosca». Una domanda che, sempre stando alle fonti citate, «è attualmente in fase di valutazione da parte delle autorità russe».
C’è un piccolo problema però, forse non facilmente sormontabile: la 49enne consorte del deposto presidente siriano Bashar al-Assad, soprannominata tempo addietro la “Lady D araba” no vanterebbe un’accoglienza idilliaca nella city, essendo considerata «persona non grata», quindi non benvenuta, nel Regno Unito. Un rapporto conflittuale, quello tra la moglie del presidente defenestrato dai jihadisti e l’Inghilterra, che risale ai tempi degli studi universitari nella capitale britannica, dove Asma avrebbe anche cominciato a muovere i primi passi professionali nel settore della finanza, lavorando prima per Deutsche Bank e poi collaborando con JP Morgan.
Un legame per lei, figlia del cardiologo Fawaz al-Akhras e della diplomatica Sahar Otri, entrambi di origine siriana, durato per metà della sua vita ma che poi, con l’incontro con Assad – avvenuto alla fine degli anni ’90 – culminato nell’unione coniugale nota al mondo, avrebbe registrato contraccolpi e allontanamenti.
Fatto sta che, allo stato dei fatti, come riferisce il Tgcom24, dopo la fuga a Mosca della famiglia Assad in seguito alla presa di Damasco da parte dei ribelli jihadisti, le autorità londinesi hanno rimesso mano al fascicolo intestato al rapporto tra la ex first lady e il Regno Unito. Un rapporto oggi difficile, che il tempo e la distanza hanno congelato, ma che al momento si attesterebbe su parametri non proprio ospitali. Come ha dichiarato, nelle more, il ministro degli Esteri David Lammy, definendo la moglie di Assad non più persona “benvenuta”.
Una presa di posizione politica, senza dubbio, quella del governo laburista di Keir Starmer, che potrebbe non fermarsi alle dichiarazioni d’intenti. Secondo quanto trapela, infatti, al momento l’ex first lady rischierebbe addirittura non solo di non essere accolta, ma finanche di perdere la cittadinanza britannica.
Un riconoscimento diplomatico e istituzionale finito più volte nel mirino: intanto nel 2017, quando un gruppo di deputati ne aveva chiesto la revoca. E ancora nel 2021, quando l’ex first lady venne coinvolta nelle indagini avviate dalle autorità del Regno per crimini di guerra commessi in Siria. Se a questo aggiungiamo poi che – come ricorda sempre il Tgcom24 – sempre Londra aveva imposto sanzioni contro lei e il marito, (anche se nel caso di Asma le restrizioni si erano limitate al congelamento dei beni e non al divieto di ingresso nel Paese, che non può scattare automaticamente in presenza di una cittadinanza), le cose non si mettono bene per la donna.
E come per lei, anche per i suoi genitori che, secondo alcuni media britannici, «avrebbero lasciato la casa di famiglia nel quartiere di Acton, nell’ovest di Londra, proprio per raggiungere la figlia in Russia». Una donna che, oltre alla sfide private e alla debacle sociale e matrimoniale, si ritrova oggi ad affrontare anche terapie per una diagnosi di leucemia annunciata di recente dopo che cinque anni fa aveva «sconfitto un cancro al seno». Una personalità, la sua, spesso in secondo piano, ma sempre comunque sotto i riflettori: un tempo acclamata come icona della difesa dei diritti delle donne, investita del simbolico ruolo di futuribile modernizzatrice nel Medio Oriente.
Poi, passando per la parentesi glamour che l’ha vista spopolare in veste di rosa del deserto” immortalata su Vogue e accanto a star hollywoodiane impegnate del calibro di Brad Pitt e Angelina Jolie, avrebbe poi subito un crollo d’immagine andato di pari passo con il suo rimanere accanto al marito e fiera sostenitrice della propaganda istituzionale. E per tutto il tempo della guerra civile… Un’immagine, quella di Amsa, in continua evoluzione – e caduta – che oggi la mette di fronte a uno stop che non sarà facile travalicare…
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