Un gruppo di ragazzi fa festa all’uscita da un locale, intorno all’ora di cena. Ma un certo punto spunta una pistola, con cui vengono sparati alcuni colpi in aria e per terra. La gente del quartiere è terrorizzata. Qualcuno di loro riprende la scena con lo smartphone, che poi appare profili social poche ore dopo. La pistola probabilmente è una scacciacani, ma la scena è realistica, la pistola sembra vera e si scatenano la paura e la rabbia. Tra l’altro siamo in una periferia di Torino complicata dove da tempo si moltiplicano le proteste per spaccio e criminalità. E’ successo nella tarda serata di domenica al quartiere Aurora, nella periferia nord di Torino, in corso Giulio Cesare all’angolo con via Lodi. Lo riporta La Stampa.
Un episodio grave, che ha spinto alcuni abitanti a chiamare le forze dell’ordine e ha indotto la vicecapogruppo di Fdi alla Camera Augusta Montaruli ad intervenire: «Chiederò al governo di applicare in quest’area di Torino il modello Caivano». I carabinieri stanno indagando sull’episodio che ha gettato il quartiere nel panico e indotto Patrizia Alessi, capogruppo di Fratelli d’Italia nella Circoscrizione 7 di Torino, a evidenziare il clima di tensione creato dai colpi di pistola. Nei video, oltre agli spari, si sentono rumori di vetri infranti, mentre la viabilità è ostacolata dalla confusione generata dagli eventi. Alessi ha sottolineato che, indipendentemente dalla natura dell’arma, il comportamento è inaccettabile. Anche perché i cittadini continuano a segnalare situazioni di degrado senza percepire cambiamenti concreti.
«Le immagini di un ragazzo che spara in aria mentre è in strada sono sconvolgenti e sintomo di una situazione non più sostenibile, a cui vanno trovate soluzioni non più rinviabili – dichiara la vicecapogruppo di Fdi alla Camera Augusta Montaruli -. Questo episodio si aggiunge ad una quotidianità fatta di capannelli, gang e organizzazioni dedite allo spaccio. Chiediamo che il Comitato provinciale per la sicurezza attui misure straordinarie per la zona nord di Torino. Al tempo stesso chiedo al Governo di considerare Barriera tra le aree periferiche da inserire nell’elenco delle zone a. dove applicare il modello Caivano».
La stessa consigliera Alessi aveva inviato a giugno una lettera all’assessore comunale alla sicurezza, Marco Porcedda, per denunciare le condizioni problematiche in alcune zone della città. Tuttavia, i residenti lamentano che gli interventi attesi per migliorare la sicurezza tardano ad arrivare, lasciando spazio a episodi come quello della scorsa sera. Le forze dell’ordine stanno esaminando i video diffusi sui social per chiarire la natura dell’arma utilizzata e identificare i responsabili, leggiamo su Torino news24. La stessa consigliera di FdI fa notare che proprio in quella zona pochi mesi fa vi è stato un omicidio a pochi metri di distanza. Insomma, non è possibile vivere così.
“Con i miei colleghi di partito Giovannini e Caria a giugno avevamo scritto una lettera al nuovo Assessore comunale con deleghe alla Sicurezza Porcedda che iniziava così: ” Iniziamo questa lettera con un augurio di benvenuto e di buon lavoro nel Suo ruolo di Assessore alla Legalità e Sicurezza della Città di Torino. Nella speranza che il Suo operato possa essere il più discontinuo possibile da chi l’ha preceduta, visto che le criticità sono sempre presenti. A Torino, in alcuni tratti della Circoscrizione 7 vi è insicurezza e non la percezione di quest’ultima. Ci sono intere aree della città, alcune vie, giardini ed edifici, che sono oramai fuori controllo e la gente è esasperata”. Risposta, tante promesse, fatti zero.
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