Il presidente eletto Donald Trump incendia il palco dell’America Fest, l’evento organizzato dal gruppo conservatore Turning Point Usa, con un discorso che fa immediatamente il giro del mondo. Davanti a una platea di giovani repubblicani, Trump promette di fermare «il delirio transgender» e traccia la strada per l’America 2.0. «Una rivoluzione del buon senso», la definisce il tycoon.
«Il 20 gennaio firmerò decreti per vietare le mutilazioni genitali sui bambini e per escludere le persone transgender dall’esercito e dalle scuole», preannuncia The Donald. «La politica ufficiale degli Stati Uniti sarà che esistono solo due generi: maschile e femminile», aggiunge poi, suscitando ovazioni dalla folla presente a Phoenix.
Il presidente è tornato e pronto a mettere fine alla «follia transgender», ma attenzione questo è solo il primo dei punti sulla sua agenda. Al centro delle sue parole, l’attacco frontale alle politiche di inclusione, che il presidente eletto ha bollato come un prodotto dell’«ideologia woke». «Noi la sconfiggeremo», perchè «crediamo nel sistema di merito». Così con i republicans in visibilio, Trump guadagna l’applauso più forte della serata.
Non solo guerra al wokismo. Trump promette anche un ritorno a politiche migratorie senza compromessi. «Nel mio primo giorno firmerò una serie storica di ordini esecutivi per chiudere il nostro confine. Quello stesso giorno, inizieremo la più grande operazione di deportazione nella storia americana», dichiara con enfasi, sottolineando l’impegno a espellere chiunque sia entrato illegalmente negli Stati Uniti.
Non meno duro il tono sui cartelli messicani, che il nuovo presidente definisce «organizzazioni terroristiche». «Li smantelleremo e li distruggeremo. Questa non è una promessa, è una certezza», dice, accusando inoltre i governi stranieri di «svuotare manicomi e prigioni» negli Usa.
Trump rispolvera per di più la vecchia proposta di acquistare la Groenlandia dalla Danimarca, definendo l’isola «risorsa nazionale vitale». Ma c’è di più, l’aspra critica al trattato degli anni ‘70 — che restituì il Canale di Panama al paese omonimo — viene definito dal leader repubblicano «una truffa completa». «Se i principi, sia morali che legali, di questo magnanimo gesto di donazione non saranno rispettati, allora chiederemo che il Canale di Panama venga restituito agli Stati Uniti», rimarca e avverte: «Quindi, funzionari di Panama, vi prego regolarvi di conseguenza».
«Il 20 gennaio sarà il giorno della liberazione in America», ha concluso Trump, promettendo di inaugurare una nuova «età dell’oro» per il Paese. «Metterò fine alla guerra in Ucraina, fermerò il caos in Medio Oriente e, lo prometto, impedirò la terza guerra mondiale», afferma con toni trionfali.
L'articolo Trump, il ritorno: “Con me solo due generi: uomini e donne. Basta trans e follie woke” sembra essere il primo su Secolo d'Italia.