BORGOFRANCO D’IVREA. Ancora una tragedia sfiorata nella tarda serata di giovedì scorso a Borgofranco d’Ivrea, lungo la centrale via Aosta. Un tir ha abbattuto la ringhiera di un balcone al primo piano di una palazzina in fase di ristrutturazione. Per fortuna non è caduta sulla carreggiata, ma è rimasta in bilico ed è poi stata sistemata dopo l’intervento dei vigili del fuoco e degli amministratori comunali.
Sul posto, insieme ai tecnici dell’Anas, c’era anche il sindaco Fausto Francisca, che tuona: «Tutti lo sanno che i tir e i mezzi speciali non dovrebbero transitare in via Aosta e via Torino, strade cittadine, che attraversano il centro storico. Da anni si parla di circonvallazione, da anni si chiede un casello a Bajo Dora. Da anni si propongono e si conoscono le alternative al passaggio di tir in centro paese, che a più riprese provocano crepe nei muri, abbattimento di balconi, sfondamento di tombini delle fognature».
Senza dimenticare, poi, il rischio di incidenti a causa della stretta carreggiata. La situazione è nota anche al Ministero: la scorsa primavera, dopo l’ennesimo incidente, Francisca aveva richiesto ufficialmente la realizzazione dell’agognata circonvallazione. Lo sa anche la Regione Piemonte, perché l'assessore ai trasporti Marco Gabusi ha pienamente appoggiato la richiesta del sindaco di Borgofranco. Lo sa la Città metropolitana, perché ha partecipato al Piano speditivo da attuare in occasione della chiusura dell’autostrada nel caso in cui venisse giù la frana che incombe su regione Chiappetti a Borgofranco. E lo sa il Prefetto che ha partecipato alla stesura del Piano. «Da anni si parla di un casello a Bajo Dora – aggiunge Francisca –, da anni esiste lo studio di fattibilità Anas per la realizzazione della circonvallazione di Borgofranco con due sovrappassi ferroviari. Eppure tutto è fermo come sempre. Mentre è evidente che bisogna intervenire subito. Non bastano le ordinanze di divieto di circolazione ai mezzi pesanti che ho introdotto dal 2019. Tutti gli enti devono trovare le risorse necessarie e la volontà politica per risolvere il problema».
Francisca fa un esempio: «Con meno di 500mila euro, collegando le due rotonde della Città metropolitana con l' autostrada, i tir ed i mezzi eccezionali potrebbero essere dirottati fuori dal centro di Borgofranco. Tempi brevissimi per i lavori che, utilizzando il Piano speditivo, dirotterebbero il traffico pesante a nord di Montebuono. Per la circonvallazione, invece, i tempi di realizzazione potrebbero essere più lunghi».
A questo proposito Francisca aveva affidato l’incarico per la progettazione esecutiva di una viabilità alternativa destinata a deviare il traffico dei “bisonti della strada” che andrebbe a vantaggio di tutto il territorio. In sintesi, il progetto prevede la realizzazione di una circonvallazione a nord della frazione San Germano che andrà a collegare la statale 26 con la circonvallazione di Bajo Dora, e due caselli leggeri a Lessolo e San Bernardo d’Ivrea. I mezzi pesanti quindi non passerebbero più nei centri dei paesi.
Il progetto, candidato nel bando del Pnrr dedicato alla creazione di infrastrutture per la mobilità sostenibile e allo sviluppo della rete stradale e autostradale, ponti, viadotti e portualità e alla riduzione delle immissioni di anidride carbonica in atmosfera, per il momento non è stato finanziato.