PAVIA. Inizia ufficialmente il 24 dicembre il Giubileo 2025 con il rito dell’apertura della Porta Santa della basilica di San Pietro da parte di Papa Francesco.
Domenica 29 dicembre alle 15.30 prenderà invece il via il Giubileo in tutte le diocesi del mondo. A Pavia l’avvio sarà nella chiesa di Santa Maria del Carmine dove, dopo un momento di preghiera, inizierà la processione verso la cattedrale.
La Porta Santa di San Pietro si aprirà quindi la vigilia di Natale e verrà chiusa il 6 gennaio 2026 come un invito alla speranza, nonostante la moltiplicazione dei conflitti, le miserie e le iniquità crescenti, il disprezzo per la vita, la devastazione del pianeta, nonostante tutto ciò che elenca il pontefice nella Bolla di indizione che prende il titolo da un passo della Lettera ai romani, san Paolo che incoraggia i credenti: Spes non confundit, “La speranza non delude”.
Il richiamo
«Mettere a tema la speranza può sembrare una scelta coraggiosa e paradossale, per i tempi che stiamo vivendo, segnati da violenze e guerre che continuano a insanguinare la terra, da un crescente impoverimento che colpisce fasce sociali estese e da una crisi di fiducia nel futuro. Anche per la Chiesa non sono tempi facili, si avvertono talora fatiche e stanchezze nelle comunità cristiane – ha sottolineato il vescovo Corrado Sanguineti -. Eppure, appena sentiamo la parola speranza, qualcosa si desta in noi perché, nonostante tutto, c’è un’apertura alla speranza, quando pensiamo al futuro, c’è un insopprimibile desiderio di felicità e positività».
I luoghi
Le porte sante nella diocesi di Pavia saranno quattro e sono previste in Duomo, nella basilica di San Pietro in Ciel D’Oro, nella cappella della resurrezione della casa del Giovane, in via Lomonaco, nella chiesa di san Riccardo Pampuri a Trivolzio.
Il senso dell’anno
«Questo Anno santo, sul quale Papa Francesco insiste in modo particolare, assume un significato preciso – spiega monsignor Gianfranco Poma -. Prima si privilegiavano gli aspetti maggiormente spirituali, quelli intraecclesiali, le indulgenze plenarie con il tradizionale pellegrinaggio a Roma. Ora si intende riscoprire le radici della fede cristiana e la capacità di viverla nella concretezza dell’impegno quotidiano».
Monsignor Poma sottolinea come, per il pontefice, «sia essenziale tornare all’essenza della fede sulla quale basare la propria esistenza nonostante le tante problematiche che assalgono l’uomo ogni giorno».
«Si deve uscire dal tradizionalismo per vivere la fede nella vita – insiste il sacerdote -. Ed è la speranza a riassumere tutto ciò. La speranza di riscoprire la fede, che è riscoperta dell’amore del Padre per noi, e l’amore, che è l’essenza di tutto».
Il parroco del duomo
«Papa Francesco – sottolinea don Gian Pietro Maggi, parroco del duomo – ci consegna temi importanti in questo Giubileo 2025. Nel logo che è stato scelto per l’Anno Santo, vediamo l’ancora che è simbolo di speranza che ci sostiene e che arriva dal Cielo, vediamo il cammino intrapreso da tutti i popoli della terra, osserviamo i colori che rappresentano l’intero continente. Al culmine è stata disegnata la croce del Signore per ricordarci di vivere con bontà, generosità e positività».