Volpiano
Un meccanico di 21 anni di Volpiano è finito nel carcere torinese delle Vallette con una pesante accusa: violenza sessuale e pedopornografia. Secondo i carabinieri dei nuclei investigativi di Viterbo, da cui è partita l’indagine, e di Torino il giovane, con altre tre persone di 24, 31 e 43 anni, avrebbe adescato una tredicenne laziale attraverso il gioco on line Roblox, costringendola ad avere rapporti sessuali virtuali e ad inviare loro foto e video pedopornografici.
Ciò avveniva anche di notte. Gli incontri si concludevano solo quando uno dei quattro soddisfaceva le sue voglie.
Nonostante non ci sia stato contatto fisico, dal punto di vista giuridico, si configura una vera e proprio violenza sessuale.
Quando l’adolescente ha cominciato a rifiutare richieste sempre più spinte sono scattate le minacce: «Se non ci rispondi più diffondiamo le tue foto hard in rete. Così i tuoi amici ti vedono».
Un calvario per la tredicenne che è caduta in depressione: non voleva più andare a scuola, non usciva con le amiche. Non mangiava.
La mamma ha subito colto i segnali e controllando il telefono della figlia ha scoperto i contatti, le minacce, i video. Ed è corsa a denunciare tutto ai carabinieri di Viterbo che hanno fatto scattare le indagini fino a scoprire gli autori. I quattro arrestati, che non si conoscono tra loro, hanno contattato la ragazzina attraverso Roblox, un’applicazione di gioco on line molto amata dai giovanissimi.
Si tratta di un universo virtuale che consente di creare, condividere esperienze con gli amici e di intrattenere nuove conoscenze.
Una volta carpita la fiducia delle tredicenne l’hanno convinta a passare su altri canali per scambiarsi messaggi (telegram, whatsapp). Poi l’hanno guidata a scaricare applicazioni di incontri on line tra le quali Connected e Boo. «Come sei bella» le dicevano. E l’hanno convinta ad inviare loro delle foto nuda ed in pose scabrose. Poi le minacce di mostrare le immagini e le richieste sempre più spinte.
Il giovane meccanico, che non aveva mai avuto guai con la giustizia, è stato arrestato lo scorso martedì all’alba nella casa in cui vive con i genitori dai carabinieri del nucleo investigativo che hanno eseguito un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dalla procura di Roma.
La mamma non riusciva a crederci. «Mio figlio non può aver fatto una cosa del genere», diceva. Invece al meccanico gli inquirenti contestano anche di aver chiesto alla ragazzina di coinvolgere nei giochi erotici il fratellino e la sorellina di 5 e 9 anni.