“La 394 è un’ottima legge ma ha trentaquattro anni e va adattata a un modello che tenga conto degli indirizzi internazionali, dell’esigenza di mettere in rete realtà straordinarie che non dialogano però tra loro; e di dare a questa rete un coordinamento centrale continuativo. Questa due giorni è il riconoscimento dell’importanza che hanno per il sistema Italia le 1049 aree protette e i suoi gestori come primi attori dello sviluppo del territorio. Ripartiamo da qui per disegnare il futuro”. Le parole con cui il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha fatto il punto sugli Stati Generali delle Aree protette italiane che si è svolta a Roma.
Si è trattato di un momento di confronto fortemente atteso, come dimostrato dalla numerosa e qualificata presenza degli enti di gestione, in tutte le loro componenti istituzionali; nonché delle associazioni ambientaliste. Ad arricchire il dibattito, i contributi dell’Arma di Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Guardia Costier; gli interventi del mondo accademico e scientifico, la partecipazione dei Comuni e delle Regioni; i contributi politici di tutte le forze parlamentari e del Sottosegretario La Pietra in rappresentanza del MASAF e dei ministri Santanché e Musumeci. L’ampia partecipazione ha permesso di intraprendere un cammino di condivisione ampio della ricerca di soluzioni alle attese legittime circa il miglioramento della gestione delle aree protette e ai bisogni degli operatori. Il Ministero dell’Ambiente ha offerto l’opportunità di redigere un documento programmatico condiviso, plurale, sensibile a tutte le sollecitazioni che sono pervenute da questa occasione di confronto fortemente voluta dal governo italiano.
A cura del Ministero e di Federparchi si provvederà alla circolazione, fra i protagonisti degli Stati Generali, di una piattaforma documentale alla quale sarà possibile proporre suggerimenti ed emendamenti; al fine di pubblicare entro gennaio 2025 il documento definitivo”, ha spiegato Claudio Barbaro , Sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza energetica.
I SEI PUNTI DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO
Da quanto emerso dal dibattito gli interventi sulla legge 394/91 possono convergere in 6 punti da riassumere in un documento programmatico:
Il sistema è appesantito, sia dai gravami delle nomine gestionali, sia dalle stesse strutture interne. Valutare quindi come e quanto sia possibile proporre modelli più efficienti che sappiano conciliare tutte le esigenze in campo.
Il tema della Governance per Riserve e Aree Marine si è riproposto, nell’assunto che in questo caso, a differenza degli Enti Parco, gli Enti Gestori non hanno funzioni proprie ma svolgono la loro attività in virtù di una delega da parte del Ministero. Una più pertinente definizione della governance, delle funzioni e delle autonomie ad essa attribuite, pone anche il tema dell’Organico.
I Parchi e le altre Aree Protette, lamentano carenza di Organico amministrativo e di vigilanza. È un tema da risolvere e da sviluppare anche in materia di autonomia gestionale e di impiego delle Risorse.
Emerge l’esigenza di promuovere uno sviluppo di una finanza pubblica delle aree protette, che al netto dei trasferimenti Statali, deve prevedere criteri di premialità:; agevolare un regime di agevolazione fiscale per l’ottenimento di trasferimenti liberali o di sponsorizzazioni, anche in una logica di intervento centrale, anche per godere dei vantaggi di una economia di scala.
Coordinamento significa unità di visione, di narrazione, di prospettiva di tutte le Aree Protette. È in analisi la creazione di un organo al vertice della Rete complessiva di tutte le Aree Protette, nazionali e regionali. La finalità è promuovere interventi comuni, collegamenti strategici, sviluppo unisono di indirizzi in svariati campi. Compresa l’attività scientifica, di promozione, di educazione ambientale
Potenziare fortemente l’educazione ambientale come il principale e più utile “momento di contatto” fra le Aree Protette e i cittadini.
L'articolo Stati generali delle Aree protette, i sei punti del documento programmatico: un confronto voluto dal governo sembra essere il primo su Secolo d'Italia.