La Procura di Roma ha chiuso le indagini in relazione al saluto romano effettuato il 7 gennaio scorso da una trentina di partecipanti, tutti di Casapound, alla commemorazione per Acca Larenzia. Nell’indagine, coordinata dal procuratore capo Francesco Lo Voi, si contesta la violazione delle legge Mancino e Scelba. Gli indagati rischiano ora il rinvio a giudizio. La chiusura delle indagini da parte dei pm capitolini nei confronti di una trentina di militanti di Casapound, che ha visto il lavoro dei carabinieri del nucleo investigativo e della Digos della questura di Roma, arriva alcuni mesi dopo il deposito delle motivazioni da parte delle sezioni unite della Cassazione che era intervenuta sulla questione del saluto romano. ”L’integrazione del reato richiederà – scrivevano i supremi giudici nelle motivazioni delle sezioni unite depositate lo scorso 17 aprile – che il giudice accerti in concreto alla stregua di una valutazione da effettuarsi complessivamente, la sussistenza degli elementi di fatto (esemplificativamente, tra gli altri, il contesto ambientale, la eventuale valenza simbolica del luogo di verificazione, il grado di immediata, o meno, ricollegabilità dello stesso contesto al periodo storico in oggetto e alla sua simbologia, il numero dei partecipanti, la ripetizione insistita dei gesti, ecc.) idonei a dare concretezza al pericolo di ’emulazione’ insito nel reato secondo i principi enunciati dalla Corte costituzionale”. All’identificazione si è arrivati dopo l’analisi delle immagini e dei video della commemorazione in occasione dell’anniversario di Acca Larenzia.
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