Il sangue di San Gennaro non si è sciolto. Davanti a una folla di fedeli, dunque, non si è ripetuto il tradizionale prodigio della liquefazione delle reliquie del santo patrono di Napoli. Il miracolo laico si sarebbe dovuto verificare oggi, 16 dicembre, terza e ultima finestra annuale in cui si celebra il rito, che quest’anno anticipa anche il Giubileo 2025.
La mancata liquefazione del sangue è da sempre percepita dal popolo napoletano come segno di sventure e cattivi presagi. Ed è per questo motivo un evento molto seguito da tutti i cittadini napoletani. Quando monsignor Vincenzo De Gregorio ha iniziato il rito liturgico con l’esposizione delle reliquie contenute nella teca di San Gennaro, intorno alle 9, in molti erano già diretti verso il Duomo di Napoli. Intorno alle 10, l’Abate ha raccolto la sacra ampolla e l’ha mostrata ai presenti, ma il grumo di sangue è rimasto fisso e solido. Segno della mancata liquefazione. L’ampolla è stata portata in processione per alcuni minuti, fino alle 10:17, durante i quali monsignor De Gregorio l’ha mossa e l’ha girata, come prevede il rituale, ma il miracolo non si è verificato. Non è detto, però, che non accada in giornata. È possibile, infatti, che il sangue si sciolga in un secondo momento: la sacra ampolla sarà riposta in cassaforte solo alle 19.30. Fino a quel momento resterà esposta nella cappella.
Come detto, sono tre gli appuntamenti tradizionali con il rito liturgico. Il 19 settembre, giorno di San Gennaro, e ‘il miracolo di maggio‘, che invece si verifica il sabato precedente alla prima domenica del mese mariano, ovvero il 4 maggio per quanto riguarda quest’anno. Nel 2024, il sangue si è sciolto in entrambe le date.
La mancata liquefazione delle reliquie è da sempre percepito come segno di sventura. Nel corso dei decenni, infatti, sono state numerose le occasioni in cui non si è verificato il miracolo. È successo nel 1939, anno in cui è scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, e nel 1940, quando invece l’Italia entrò nel conflitto bellico. E anche nel 1943, anno dell’armistizio Badoglio e dell’occupazione del capoluogo partenopeo da parte delle truppe naziste. Il sangue è rimasto solido anche nel 1973: in quell’anno scoppiò a Napoli una tremenda pandemia da colera, con diversi morti in pochissimi giorni. Ancora nel 1980, anno del terremoto dell’Irpinia. Il miracolo è mancato poi nuovamente nel 2020, anno dello scoppio della pandemia da Covid-19.
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