LUNGAVILLA. Trovata senza vita in casa, in circostanze ancora da chiarire. È un giallo la morte di Emanuela Marrulli, 38 anni, residente con il suo convivente in via Fermi a Lungavilla: i soccorritori, chiamati dall’uomo, l’hanno trovata martedì sera per terra, in cucina, vicino al divano, ormai senza vita. È stato proprio il convivente, un uomo di 57 anni, a dare l’allarme, con una telefonata al 118.
La procura ha disposto l’autopsia, che sarà eseguita domani a Medicina legale. La famiglia della donna chiede di fare luce sulla tragedia. «Mia sorella da tempo attraversava un periodo difficile, ma vogliamo sapere cosa è successo, chiediamo che sulla sua morte non resti alcun dubbio», dice il fratello, Marco Marrulli.
Il fascicolo è stato aperto dalla magistrata Diletta Balduzzi con l’ipotesi di reato di “morte in conseguenza di altro delitto”: si cerca di capire, in altre parole, se possano esserci responsabilità di altre persone nel decesso. Sul caso indagano i carabinieri.
I guai giudiziari
Da quanto si è saputo la donna aveva problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti e per questo era in cura al Serd. Aveva avuto in passato anche problemi giudiziari e nel giro di pochi giorni sarebbe diventata esecutiva la condanna per reati commessi negli anni scorsi. Rischiava, per questo, il carcere.
«Era preoccupata ma non crediamo che questo c’entri con la sua morte – dice il fratello –. L’altra mia sorella l’ha sentita qualche giorno prima ed era tranquilla. Stava facendo il suo percorso, di certo non ha avuto una vita facile, non possiamo nasconderlo».
I familiari, però, non credono all’ipotesi di un gesto estremo. Al momento a disposizione ci sono i riscontri del sopralluogo eseguito sul posto dai carabinieri: la donna era per terra a pancia in giù, nel locale cucina. Aveva alcuni segni su collo e sul volto, come delle ecchimosi. La stanza era molto in disordine e così tutta la casa. I carabinieri nell’alloggio hanno trovato cocaina e hashish. C’erano anche alcune pastiglie e medicinali, che sono stati sequestrati. Subito dopo il ritrovamento del corpo è stato sentito il convivente, che lavora come operaio.
La testimonianza
L’uomo ha raccontato di essere andato via al mattino per lavoro e di avere lasciato la convivente che dormiva. L’uomo ha aggiunto di essere tornato a casa verso le otto di martedì sera. Quando ha aperto la porta ha trovato la convivente per terra.
Non sapendo come comportarsi ha chiamato subito l’ambulanza, nella speranza che la donna fosse ancora viva, ma i soccorritori una volta arrivati in casa non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Sono stati chiamati subito i carabinieri, che hanno svolto il loro sopralluogo, insieme al medico legale. Ma restano ancora tanti dubbi da sciogliere, a cominciare dall’orario della morte, oltre che sulle cause del decesso. All’autopsia potranno partecipare anche periti nominati dalla famiglia o dal convivente. «Stiamo valutando la presenza di un nostro consulente – dice il fratello –. Vogliamo solo la verità». —