Numeri roboanti e tempi fantascientifici. Gretchen Walsh è stata senza se e senza ma la stella dei Mondiali 2024 di nuoto in vasca corta a Budapest (Ungheria). La statunitense ha conquistato ben 7 ori e 11 record del mondo, di cui 9 a livello individuale, impressionando per la facilità con cui ha alzato l’asticella ogni volta che si è presentata sul blocchetto di partenza. Di seguito la successione:
50m stile: oro (due record del mondo)
100m stile: oro (secondo e terzo crono alltime)
50m delfino: oro (due record del mondo)
100m delfino: oro (tre record del mondo)
100m misti: oro (due record del mondo)
staffetta 4x100m stile: oro (record del mondo)
staffetta 4x100m mista: oro (record del mondo)
Vittorie che hanno avuto dei riflessi chiaramente nei guadagni. L’atleta americana ha totalizzato ben 290.416 dollari come prize-money, facendo meglio anche di due campioni iconici come Mark Spitz e Michael Phelps, che a Monaco 1972 e Pechino 2008 avevano ottenuto “solo” sette primati mondiali. Certo, il contesto era un po’ diverso, parlando di Giochi Olimpici.
Impressiona il fatto che da sola la nuotatrice degli States abbia guadagnato molto più di intere squadre, come il Canada, la Russia (rappresentata da una squadra neutrale), l’Australia e l’Italia. La formazione tricolore, da questo punto di vista, è stata quasi doppiata dall’atleta in questione.
United States 974,000 dollari
Canada 241,000 dollari
Russia (Neutral Athletes B) 220,500 dollari
Australia 182,000 dollari
Italia 159,500 dollari
Gretchen Walsh (USA) 290,416 dollari
Regan Smith (USA) 142,500 dollari
Noè Ponti (SVI) $125,000 dollari
Kate Douglass (USA) $118,416 dollari
Summer McIntosh (CAN) $114,166 dollari
Per quanto concerne la percentuale che Walsh incasserà, ci sono le norme NCAA che garantiscono agli atleti universitari di mantenere i premi in denaro fino alla copertura delle spese sostenute per gareggiare. C’è però una sorta di via d’uscita in quanto gli sportivi possono accettare premi o bonus versati direttamente dai Comitati Olimpici Nazionali o dalle Federazioni Nazionali, aggirando l’ostacolo delle restrizioni sugli incentivi economici diretti. Giova ricordare, infatti, che tutti i compensi vengono ufficialmente erogati alle federazioni e non direttamente agli atleti.