Retorica, interventi scollacciati, populismo e tante lodi a Giorgia: una premier in odor di santità. Paolo Del Debbio conduttore-condottiero, infiamma la platea infarcendo il discorso di parolacce e grandi salamelecchi alla padrona di casa: “Giorgia Meloni odora di popolo, anzi, profuma di popolo”. Galeazzo Bignami, fresco di nomina a capogruppo alla Camera, urla tutto il suo disprezzo per la sinistra. Lucio Malan è impegnato a descrivere lo “straordinario prestigio internazionale di Giorgia”, quando ad un tratto la vede spuntare da lontano e, quasi commosso, annuncia l’apparizione: “Eccola, eccola… è un’emozione”.
Tra gli ospiti il vicepremier Antonio Tajani che si congeda augurando buon Natale e si raccomanda: “Non facciamo la festa senza il festeggiato, buon Natale ma anche Gesù bambino!”. E Maurizio Lupi elogia le bollicine italiane che “Per la prima volta hanno venduto più dello champagne”, dimenticandosi però di rivendicare il primato nell’uso del bidet.
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