L’obiettivo è nominare il nuovo direttore dell’Agenzia delle Entrate “entro Natale”. “Ci riusciremo”, ha detto il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, rispondendo alle domande del direttore di Milano Finanza Roberto Sommella, moderatore ad Atreju, la kermesse di FdI in corso al Circo Massimo a Roma, del panel “Rivoluzione fisco: un nuovo patto con gli italiani – La via italiana per un fisco equo e al passo con i tempi”.
”Stiamo lavorando con il ministro Giorgetti, con il presidente Meloni, vogliamo fare in modo che ci sia tranquillità nell’amministrazione finanziaria, che si interpreti effettivamente – ha sottolineato Leo – questo cambiamento di rotta che vogliamo fare. Che da parte di tutto il personale dell’amministrazione finanziaria ci sia consapevolezza, che vogliamo tendere la mano ai contribuenti, essendo sicuramente inflessibili contribuenti. Anche a frodi, simulazioni e via dicendo. Questo è un sentiment che devono avere tutti quanti gli appartenenti all’amministrazione finanziaria”.
Ernesto Ruffini ”ha fatto delle scelte” lasciando “l’Agenzia delle Entrate per un percorso ritengo prima di tutto professionale”, ma “non so se intraprenderà la politica”, ha proseguito Leo, sottolineando che “dobbiamo dire che fino ad oggi abbiamo collaborato assolutamente con piena trasparenza”.
Con Leo, ad affrontare i temi della riforma fiscale sono stati il presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, il deputato del M5S Emiliano Fenu, il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei commercialisti, Elbano De Nuccio, il professore di diritto tributario Giuseppe Melis e la vicepresidente di Confcommercio Donatella Prampolini, introdotti dal senatore di FdI e presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama Nicola Calandrini.
Leo si è soffermato poi sul tema delle 700mila lettere inviate alle partite Iva che sono state oggetto di alcune polemiche politiche, chiarendo che “non vogliono assolutamente essere aggressive”. “Laddove c’è da parte del contribuenti la consapevolezza che il reddito dichiarato in linea con quanto è stato realizzato, quella lettera va cestinata”. ”Ovviamente laddove c’è evasione non dobbiamo fermarci”, ha aggiunto Leo, chiarendo che “non abbassiamo la guardia nella lotta all’evasione, perché abbiamo detto che l’obiettivo del governo è quello di ridurre le tasse a tutti i contribuenti”.
“Ma come si fa a dire che non veniamo incontro ai problemi dei cittadini, dei contribuenti, nel momento in cui rendiamo strutturale le famose tre aliquote”, ha detto poi Leo, rispondendo alle polemiche sulla manovra. “L’anno scorso – ha ricordato il viceministro – ci è stato contestato che la riduzione del carico fiscale valeva solamente per un anno. Noi abbiamo reso strutturale le tre aliquote 23, 35 e 43 che non avranno dei limiti temporali. Abbiamo reso strutturale il cuneo fiscale. Siamo venuti incontro alle imprese, le imprese più strutturate, perché prevediamo la riduzione di 4 punti percentuali alle imprese che non riducono i livelli occupazionali, che non hanno fatto cassa integrazione, che fanno un incremento della base occupazionale e al tempo stesso investono. Stiamo facendo, con le pochissime risorse a disposizione, il massimo che si possa fare. Loro fanno la loro parte, l’opposizione dice quello che direbbe una qualsiasi opposizione. Però i dati sono sotto gli occhi di tutti. Una manovra di 30 miliardi, la maggior parte destinata alle famiglie, abbiamo ridotto la pressione fiscale e tutto questo lo stiamo facendo proprio in una logica nuova, in una logica di venire incontro ai contribuenti, di innescare – ha concluso Leo – un nuovo rapporto con il fisco”.
L'articolo Leo: “L’Agenzia delle Entrate deve interpretare il cambio di rotta. Il nuovo direttore? Entro Natale” sembra essere il primo su Secolo d'Italia.