Marco Odermatt 10: è tornato il Marco Odermatt che conosciamo. Una prima manche in cui parte in maniera guardinga e poi si scatena e una seconda manche in cui combatte con i segni, con gli scalini, con la nevicata battente e una visibilità terribile. Eppure, come un computer, arriva otto centesimi davanti a Feurstein, prendenodosi la vittoria, esorcizzando i fantasmi e mettendo a tacere le critiche. Oggi pressione sulle spalle ne aveva dopo tre uscite e l’ha gestita da fenomeno qual è.
Patrick Feurstein 10: in tanti potevano provare a rimontare su ‘La face de Bellevarde’ viste le condizioni che trovavano gli ultimi a partire, ma a un passo dalla vittoria c’è arrivato lui. Partito con il pettorale 24, 24° tempo dopo la prima manche, arriva ad appena otto centesimi facendo tremare Odermatt e prendendosi così il suo primo podio in Coppa del Mondo. Una soddisfazione meritata che arriva a 28 anni.
Stefan Brennsteiner 9: l’altro austriaco ad arrivare sul podio è proprio lui. Il grande capolavoro l’ha fatto nella prima manche, con un quarto posto sicuramente non scontato partendo con il pettorale 17 e una pista già decisamente rovinata. Nella seconda tiene molto meglio di altri e combatte con le condizioni proibitive e alla fine si ferma a soli 12 centesimi dalla vittoria, prendendosi comunque il quarto podio in Coppa del Mondo.
Luca Aerni 10: già prendersi il tempo di qualifica partendo per ultimo (proprio per ultimo) con il pettorale n.62 nella prima manche equivaleva a un mezzo miracolo. Nella seconda fa di più, sfrutta la possibilità di partire per primo e con il primo tempo di run per dispersione recupera la bellezza di 26 posizioni e si piazza quarto ed è il suo miglior risultato della carriera in gigante.
Henrik Kristoffersen 7.5: certo, non sale sul podio, arriva quinto, ma nella seconda manche non crolla, resiste nonostante le difficoltà fisiche nel finale e questo piazzamento gli consente di prendersi il pettorale rosso di leader della specialità.
Luca De Aliprandini 8: il suo inizio di stagione è una crescita costante. Il decimo posto di Soelden, l’ottavo di Beaver Creek e il sesto di Val d’Isère. In ogni gara ha aggiunto qualcosa e soprattutto ha mantenuto una fantastica costanza. Nella seconda manche recupera nove posizioni e arriva a 27 centesimi dal podio. Ora arriva l’Alta Badia e sulla Gran Risa può far vedere grandi cose.
Giovanni Borsotti 7: anche lui sfrutta il buon pettorale di partenza nella seconda manche, recupera ben 14 posizioni e arriva tredicesimo. Un risultato importante per prendersi punti e avere un pettorale migliore nelle prossime gare, per provare a spingersi verso la top 10.
Hannes Zingerle 6.5: l’obiettivo qualificazione l’ha centrato e obiettivamente era complicato chiedere di più. Nella seconda manche poteva commettere qualche errore in meno, ma comunque si prende punti preziosi con la ventiquattresima posizione.
Atle Lie McGrath 4.5: dopo una discreta prima manche, il norvegese si eclissa decisamente nella seconda e chiude addirittura in ventunesima posizione con l’ultimo tempo di run. Probabilmente il peggiore in assoluto nel gestire le condizioni estreme che vi erano in pista.
Alexis Pinturault 3: una ventottesima posizione che sa di umiliazione in casa per un fuoriclasse come lui. Sempre più lontano dai livelli che l’hanno contraddistinto negli ultimi anni.
Lucas Pinheiro Braathen 4: in grande difficoltà anche lui oggi. Fin dalla prima manche patisce i segni e non trova il ritmo giusto, nella seconda si fa prendere dalla troppa fretta e sbaglia troppo, finendo persino per scivolare. Perde la leadership della classifica di specialità con un pesante zero.
Filippo Della Vite 4: non riesce a qualificarsi per la seconda manche e sembra aver perso quella brillantezza, quella combattività e quella freschezza che l’avevano caratterizzato quando si era riuscito a imporre a buoni livelli in Coppa del Mondo. Un’altra gara bucata e una classifica start list che piange sempre di più.