Prima l’ha minacciato di mostrare le foto intime ricevute sul telefonino ai suoi famigliari, poi gli ha estorto oltre 9mila euro.
Per questo un cittadino afghano di 28 anni, Samsoor Momand, è stato condannato ieri dal tribunale di Udine a 4 anni di reclusione e a 1.500 euro di multa.
A leggere la sentenza è stato il giudice Carla Missera, che ha anche disposto l’interdizione dell’uomo dai pubblici uffici per 5 anni.
La vicenda ha visto protagonista un friulano di 37 anni. Sul finire del 2020 si era accordato con Momand (difeso in aula dall’avvocato Monica Catalfamo) per una prestazione sessuale al costo di 80 euro.
Dopo l’incontro, avvenuto in un appartamento nella parte sud della città, evidentemente cogliendo la fragilità emotiva dell’uomo, lo straniero aveva fatto scattare il suo piano, minacciandolo non solo di mostrare le immagini ai genitori, ma anche di denunciarlo alla polizia per non aver pagato la prestazione.
Il trentasettenne si era lasciato così intimorire e raggiunto il bancomat di piazzale Cella, aveva prelevato 900 euro, consegnandoli a Momand. Non contento, quest’ultimo aveva continuato a minacciare via WhatsApp e Telegram il suo interlocutore.
Il trentasettenne friulano, a questo punto, aveva accettato di consegnare ulteriori mille euro, chiedendo però a Momand di cancellare tutte le foto intime che lo riguardavano dal telefonino.
Un invito che il cittadino afghano non accolse, visto che pochi giorno dopo, a cavallo tra la fine del 2020 e i primi mesi del 2021, continuò a estorcergli denaro: 300 euro il 30 dicembre, 1.100 euro nell’aprile 2021 in tre distinti episodi.
A fronte delle minacce ricevute attraverso la chat del telefonino, l’uomo accettò di incontrare il suo “aguzzino” in altre occasioni fino al luglio 2021, consegnandogli, nel complesso, 9.100 euro.
Il trentasettenne riuscì a trovare il coraggio di denunciare poco dopo, dando il via all’indagine che ha portato alla condanna di Momand.
Nella vicenda c’è stato il coinvolgimento di altre persone che hanno cercato di approfittare della debolezza del trentasettenne, la cui posizione processuale è stata stralciata rispetto a quella del ventottenne afghano
