Il sentimento prevalente è «la rabbia». Ed è comprensibile perchè nella battuta di caccia di giovedì, tra Travesio e Castelnovo del Friuli, Fabio Rossi ha perso la sua Stella, un segugio istriano di un anno e mezzo.
«Per qualcuno sarà solo un cane, chi ha cani da caccia sa che invece questi animali sono molto di più, sono affetti, sono compagni con cui si condivide una passione, sono impegno e tempo per addestrarli».
Come racconta lui stesso «mi trovavo sull’altro versante, in compagnia di un altro amico, rispetto ai due cacciatori che hanno visto il lupo a Travesio e il cui cane è stato ferito».
Da quanto ha ricostruito tramite il collare, dotato di gps che serve per non perdere l’animale, il segugio si è spinto in territorio di Clauzetto, quando è stato attaccato da un branco di lupi.
«Non è chiaro ancora – chiarisce Rossi – se Stella abbia incontrato prima uno o più animali e allontanandosi sia stata attaccata dal branco. Il collare, che è l’unica cosa che è rimasta di lei, è stato consegnato alla Forestale, insieme alla denuncia». Il fratello del cacciatore ha rintracciato le spoglie dell’animale e le ha fotografate per poi poter fare la denuncia, accompagnata dalla dichiarazione del veterinario.
«Mio fratello – prosegue il doloroso racconto – col palmare è rsalito al gps del collare. Io sono stato il giorno dopo per vedere se fosse rimasto qualcosa, ma i lupi avevano cancellato ogni traccia. Ci è rimasto davvero solo il collare alla fine». Le foto non lasciano dubbi sull’accaduto. «Io non ho voluto vederle, provo una grande rabbia» prosegue Rossi, che sente forte il paradosso di quanto sta accadendo.
«Noi versiamo allo Stato denaro per la licenza di caccia – sintetizza –, dobbiamo sottostare a tutta una serie di obblighi per poi trovare ben poca fauna da cacciare, perchè il lupo sbrana animali selvatici oltre che che pecore e mucche degli allevamenti.
Non solo: ora sbrana anche i nostri cani e questo significa che non possiamo più andare a caccia perchè è diventato troppo pericoloso per i nostri animali, ma potenzialmente anche per noi.
Mi chiedo: è questo l’obiettivo di chi promuove il progetto per la salvaguardia del lupo? Il lupo va tutelato, ma i nostri cani possono essere sbranati? Davvero faccio fatica a trovare una logica». Infine una preoccupazione sempre più diffusa, anche tra i cacciatori: «Condivido quanto già detto da altri cacciatori. Cosa sarebbe accaduto se ci fossero stati dei bambini? Dobbiamo aspettare che capiti qualcosa di più grave?».
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