“Grazie per aver affrontato le tempeste, il traffico, la sveglia”. Arianna Meloni ha aperto i lavori del primo panel di Atreju rivolgendosi a una sala piena, nonostante le condizioni non esattamente favorevoli, tra le quali anche lo sciopero dei trasporti. Un segnale, anche questo, dell’attenzione che la festa di FdI riesce a catalizzare sui temi e con lo strumento del confronto. Un segnale tanto più importante, considerato l’argomento: “La via italiana per una vera parità di genere contro la violenza”. Un segnale che poi si fa concretezza: il dibattito ha rappresentato la piattaforma da cui lanciare una “task force” per il femminismo del dialogo, contro quello degli estremismi.
A parlarne donne dalle storie e dalle provenienze diverse: oltre alla responsabile della segreteria politica di FdI, il sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti, l’ex deputata Pd e attivista Lgbt Anna Paola Concia, in collegamento da Francoforte, le giornaliste Nunzia De Girolamo e Sara Manfuso, l’attrice Claudia Gerini, il magistrato Annalisa Imparato, moderate dalla giornalista Safiria Leccese e introdotte dalla senatrice e responsabile del dipartimento Pari opportunità di FdI, Ester Mieli.
Arianna Meloni ha voluto aprire il suo intervento rivolgendo un pensiero alle vittime di femminicidio, alle loro famiglie. “Noi – ha detto – abbiamo dati sulla violenza sulle donne che sono sconvolgenti”, in pratica “una donna uccisa ogni tre giorni”. “Abbiamo l’obbligo morale e civile di riflettere come unica grande comunità nazionale, dobbiamo avere una alleanza su questo e dobbiamo mettere in campo tutte le risorse possibili”, ha aggiunto, sottolineando che “questi dati ci dicono che si tratta di un problema culturale, e su questo ci dobbiamo lavorare tutti”.
In questo contesto ha fatto anche un passaggio sull’ultima puntata di Report, che ha divulgato una telefonata personale tra l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini. “vergognosa”, l’ha definita, domandando se “non è violenza questa?”. “Quando non ci sono più limiti che insegnamenti diamo ai ragazzi? Quando una trasmissione del servizio pubblico manda in onda un fatto così intimo e doloroso, davvero ci vogliamo stupire se un ragazzo di 13 anni mette la sua fidanzatina sui social con un gesto un po’ intimo?”. La lotta alla violenza contro le donne è prima di tutto “una questione di educazione ai sentimenti, di educazione nelle scuole, di educazione in famiglia”, ha proseguito Arianna Meloni, rivolgendo anche un invito a “tutte quelle donne che hanno problemi nel nucleo familiare a denunciare al numero verde 1522, del quale stiamo dando ampia diffusione: ci dobbiamo ricordare che non siamo sole, denunciare è quel momento di coraggio che diventa anche un’esempio per le generazioni future e le persone che ci stanno a fianco”.
“Il governo ha reso strutturale il reddito di libertà per le donne vittime di violenza che vogliono avere una loro indipendenza e denunciare”, ha proseguito Arianna Meloni, avvertendo che la parità di genere “non è solo un problema di discriminazione delle donne, ma deve essere più che altro equità, affinché tutti partano dallo stesso punto di partenza e abbiano le stesse possibilità per liberare le proprie energie e per esprimere il proprio talento”. La responsabile della segreteria politica di FdI, quindi, ha rivendicato quanto fatto dal governo su piani come l’occupazione femminile e il sostegno alla famiglia come sostegno alle donne che non devono essere obbligate a scegliere tra un figlio e il lavoro, ma ha anche avvertito che “non basta dobbiamo fare ancora di più”, perché “se l’Italia avesse anche un 12% in più di donne occupate avrebbe un Pil nazionale che aumenterebbe del 7%”. Investire sulle donne, è il ragionamento, è un investimento su tutto il Paese.
Un concetto esplicitato anche da Concia, che in più occasioni ha detto di trovarsi d’accordo con le parole di Arianna Meloni. Concia ha scherzato sul fatto che se c’è volontà non esistono ostacoli al dialogo – “io sono femminista universalista e pure lesbica, non mi manca niente”, ha detto – ad Atreju è arrivata con una “proposta concreta”, maturata insieme all’ex vicedirettrice del Secolo d’Italia Annalisa Terranova: rilanciare il dialogo tra donne di destra e di sinistra, femministe dell’una e dell’altra parte, che sono contrarie alla polarizzazione, agli estremismi su un tema che invece dovrebbe unire tutte e che vogliono riprendersi “uno spazio politico e ricominciare a dialogare”. Una sorta di “task force oltre gli estremismi”, ha sintetizzato Leccese, mentre Arianna Meloni confermava: “Io ci sono”.
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