ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Quando tocca palla lui, si infiamma l’Olimpico. No, non stiamo parlando di Paulo Dybala. E nemmeno del redivivo capitan Pellegrini, che ieri sera si è finalmente riappacificato con i suoi tifosi. Ma di Saud Abdulhamid, 25 anni, terzino destro saudita arrivato a Roma come un vero e proprio oggetto misterioso.
Il suo acquisto aveva fatto storcere il naso a più di qualcuno nonostante l’arabo godesse delle ottime referenze di Roberto Mancini, che aveva avuto modo di conoscerlo da vicino nel suo periodo (non troppo fortunato) di commissario tecnico della nazionale saudita. Le prime apparizioni avevano confermato i dubbi sul suo conto: Saud appariva spaesato, un vero corpo estraneo in un campionato lontano anni luce da quello arabo.
Con De Rossi prima e con Juric poi le sue presenze erano sporadiche, ma è con Ranieri che Abdulhamid ha cominciato a ritagliarsi più spazio. Preso subito in simpatia dal popolo romanista, Saud ha tratto vantaggio dall’infortunio di Celik, con il tecnico testaccino che ha deciso di puntare forte su di lui. Con il Lecce non è partito benissimo, ma poi la sua prestazione è lievitata fino a culminare nel bell’assist per il gol di Pisilli.
Ieri Saud, partito titolare, è stato tra i migliori in campo: per lui tante belle discese a tutto gas e un gol pregevole a spezzare le resistenze del Braga. “In allenamento è una freccia“, ha detto di lui Ranieri a fine partita. “Non ho avuto partite amichevoli per provarlo, ero un po’ titubante, ma ha reagito bene in campo. Se è intelligente calcisticamente, abbiamo trovato un bel profilo“. Musica per le orecchie di Ghisolfi, criticatissimo per aver voluto puntare su di lui.
Giallorossi.net – G. Pinoli
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