Sondaggi politici TP, vaccini covid: un italiano su cinque li considera inutili
Bentornati con il nostro appuntamento settimanale riguardante le principali tematiche di politica interna ed internazionale. Oggi, cominciamo dall’annullamento delle multe per chi non si era vaccinato contro il covid, passando anche per la percezione dell’utilità dei vaccini. In politica estera, focus sull’aggiornamento della situazione siriana – con il governo di Assad caduto definitivamente – e l’omicidio del CEO di United Healthcare, di cui è sospettato l’italoamericano Luigi Mangione. Cominciamo.
Cominciamo da una delle notizie della settimana, ovvero l’annullamento delle multe per chi non si è vaccinato contro il covid durante la pandemia. Abbiamo chiesto in primis se i vaccini siano stati davvero utili durante quel periodo.
La risposta di gran lunga più frequente data da quasi una persona su due (48,8%) è che “Sì, hanno salvato migliaia di vite e sono rimasti utili anche dopo, perché riducono gli effetti dell’infezione e i contagi”. Poi, un altro 16,5% ritiene che “Sono stati molto utili all’inizio, nel 2021, fermando anche i contagi e salvando persone, ma in seguito sempre meno”.
Si segnala, però, il dato abbastanza notevole della risposta per la quale i vaccini “non sono serviti a nulla, anzi, hanno prodotto effetti collaterali”, selezionata dal 18,2% del campione. Infine, per il 14,3% i vaccini sono stati poco utili in quanto “non fermavano il contagio, riducevano solo gli effetti del Covid, e da un certo momento in poi sono stati inutili perché le varianti sono cambiate”.
A seguire, abbiamo parlato dell’annullamento delle multe per chi non si è vaccinato. Il primo dato che risalta è che sono in pochissimi (1,6%) a non esprimersi. Nel complesso, prevalgono le reazioni negative. Per il 29,6% “È un messaggio profondamente sbagliato. Le multe erano, anzi, troppo basse, in questo modo il governo mostra di non dare importanza alla salute pubblica”. Per un altro 25% “Sono contrario, a prescindere dal merito è una questione di credibilità delle istituzioni. Le sanatorie come questa sono sempre sbagliate”.
Dall’altro lato, per il 28,4% del campione, l’annullamento delle multe viene visto come “un atto sacrosanto, avere obbligato a fare un vaccino che non impediva il contagio ed aveva effetti collaterali sconosciuti è stato molto grave”
Infine, il 15,4% sostiene che “L’obbligo poteva avere senso allora, ma dopo anni mi sembra di buon senso annullare queste multe, per non esacerbare lo scontro tra visioni opposte”.
Passando alla politica estera, abbiamo chiesto ai nostri lettori cosa pensano che accadrà dopo la caduta del regime di Assad. In ordine di preferenze, per il 38,5% “Ci sarà una relativa pace, ma la Siria rimarrà divisa tra un governo di Damasco, la zona governata dai curdi e aree in mano a Isis o altre fazioni”. A seguire, un 32,5% considera che “Ci sarà una guerra civile tra varie fazioni, appoggiate anche da potenze estere, come in Libia”. L’opzione per la quale si prevede “un governo di compromesso tra varie fazioni ed etnie, non sarà veramente democratico, ma porterà la fine dei combattimenti” viene scelto dal 17,2% del campione. Quasi nessuno 1,5% crede che ci sarà “finalmente un governo democratico, dopo elezioni pluraliste”.
Chiudiamo, infine, con la notizia sull’omicidio del CEO di United Healthcare, di cui è sospettato l’italoamericano 26enne Luigi Mangione. Quasi una persona su due (46,4%) afferma che “Come ogni omicidio è da condannare, ma è indicativo del disagio presente in USA per le inaccettabili disuguaglianze sanitarie e gli abusi delle assicurazioni”. Per il 22,5%, invece, non vi è alcuna attenuante: “È brutale assassinio e dovrebbe essere punito come tale, a prescindere dal contesto”.
Tra chi si espone in maniera più radicale, c’è un 8,2% che afferma che “Si è trattato di un omicidio doppiamente grave perché perpetrato con una motivazione ideologica e politica”. Infine, un 7,6% vede l’omicidio del CEO di United Healthcare come “un gesto comprensibile, negli USA le ingiustizie, soprattutto nella sanità, sono intollerabili. Comprensibili sono anche le lodi verso di lui sui social”.
Chiudiamo il sondaggio settimanale con le consuete intenzioni di voto e l’aggiornamento della fiducia in Giorgia Meloni. Rispetto alla scorsa settimana (QUI IL SONDAGGIO DEL 6 DICEMBRE 2024) si evidenzia la ripresa del M5S, che torna su di 0,3 punti, mentre la Lega segna il massimo vantaggio su Forza italia (0,8 punti di distacco) dopo settimane di testa a testa. Calano sia AVS (6,6%) che Azione (2,8%) e Italia Viva (2,3%). Nei piani alti, Fratelli d’Italia stabile al 29,5% mentre il PD ritorna al 23% grazie al +0,2% ottenuto rispetto all’ultima rilevazione.
Chiudiamo infine con l’aggiornamento sulla fiducia nel premier Giorgia Meloni. Un passo in avanti tra chi ha molta fiducia (dal 26,6% la premier sale al 27,4%) ma l’incremento nel dato aggregato (molto+abbastanza) è contenuto (dal 41,5% sale al 41,7%). Aumenta, di un decimo, anche il dato negativo aggregato (poca+per nulla fiducia) grazie alla diminuizione di chi non sa o non risponde (che passa dallo 0,5% allo 0,2%).
Nota metodologica: sondaggio realizzato con metodo CAWI, 2.800 interviste raccolte tra il 10 e il 12 dicembre 2024.
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