Rissa a scuola tra studenti nel Centro provinciale dell’istruzione per adulti in via Interna a Pordenone: mercoledì mattina, 11 dicembre, sono volate sedie e banchi e la situazione è precipitata dopo un alterco.
La lezione di lingua straniera è stata improvvisamente interrotta tra urla e spintoni, intorno alle 10, dopo che un diverbio è finito in scontro fisico tra studenti di diverse nazionalità. Sono stati momenti difficili per i docenti e un bidello, che ha tentato, invano, di separare i ragazzi nella mischia: è stato colpito all’occhio da un pugno sferrato da uno studente ed è finito al pronto soccorso con cinque giorni di prognosi. Il Centro di istruzione per adulti da anni ha trovato spazi nell’Isis Mattiussi-Pertini e le urla seguite dal frastuono delle sedie lanciate da una parte all’altra dell’aula hanno interrotto le lezioni anche nell’istituto Pertini.
Dieci minuti vissuti nel panico generale e nella concitazione. La dirigente del Cpia Rossella Quatraro è corsa nell’aula dove è scoppiata la rissa e ha chiamato la polizia, che è subito intervenuta in via Interna. Gli agenti hanno riportato l’ordine tra una decina di studenti minorenni e un maggiorenne, tutti iscritti ai corsi del Cpia. Alle 11 è tornata la pace.
«I docenti e bidelli lavorano per il bene degli studenti adulti, dei migranti per ragioni di lavoro e poi fanno i conti con situazioni del genere: i conti non tornano», ha osservato Giuseppe Mancaniello, segretario del sindacato Flc-Cgil, che è stato chiamato da alcuni insegnanti e ha verificato la situazione e i danni.
«Un unico bidello in ognuna delle sedi dei quattro Cpia del Friuli occidentale non può garantire la sorveglianza e l’ordine – ha aggiunto Mancaniello –. I collaboratori scolastici hanno le armi spuntate, come i docenti, di fronte a questi scontri». La soluzione suggerita è «aumentare la vigilanza nelle scuole e non soltanto nel Cpia – la pensa così il segretario sindacale –. Ci sono istituti superiori che non lasciano trapelare le continue situazione a rischio sicurezza: anni fa in una scuola dell’area liventina uno studente ha infilato un’arma nello zaino». Un unico bidello non ce la fa a sedare le zuffe tra studenti che esplodono, a volte, durante la ricreazione o nei cortili delle scuole superiori.
«Un episodio spiacevole e che deve fare riflettere – è il commento di Mancaniello –. Fatti del genere lasciano allibiti docenti e bidelli che si trovano a dover fare i conti con situazioni inverosimili, come quella al Cpia, che è scuola dell’inclusione».