Italia al quinto posto per performance economica nella classifica dei 37 Paesi Ocse del 2024: la tabella stilata dall’autorevole periodico britannico The Economist, associata ai dati recenti sull’occupazione italiana e ai riconoscimenti internazionali al premier Giorgia Meloni, rappresentano il colpo di grazia ai gufi e alle cassandre dell’opposizione.
L’Italia in particolare risalta rispetto agli altri Paesi nella top ten per il calo della disoccupazione (-1,4%) da inizio anno e anche nel contenimento dell’inflazione. “La disoccupazione in Grecia, Italia e Spagna è scesa al livello più basso da oltre un decennio. L’Italia è quella che ha registrato i maggiori progressi”, sottolinea l’Economist. “Per ora, almeno, Spagna, Grecia e Italia – a lungo sminuite dai loro vicini settentrionali – possono crogiolarsi nella loro rinascita economica”.
Entrando nel dettaglio, la Spagna è in testa alla classifica stilata dalla rivista britannica come migliore economia tra i Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) nel 2024. Maglia nera l’Estonia, all’ultimo posto. L’economia spagnola si distingue nei cinque parametri considerati dal settimanale sulla base dei dati propri, dell’Ocse e del Fondo monetario internazionale: Pil; andamento del mercato azionario; inflazione di fondo; disoccupazione; deficit pubblico. Dopo la Spagna, nella classifica dei 37 Paesi compaiono Irlanda, Danimarca, Grecia e Italia. Questi ultimi due confermano, secondo ‘The Economist’, la ripresa economica nel Sud Europa.
La Colombia si posiziona al sesto posto della classifica davanti a Israele; gli Stati Uniti sono al 20esimo gradino; la Germania è 23esima; il Giappone 25esimo (poco davanti alla Francia); il Regno Unito al 31esimo posto e la Turchia al 35esimo. ‘The Economist’ sottolinea che, di fronte all’avanzata degli europei del sud, le potenze tradizionali del nord del continente come Germania e Regno Unito “hanno deluso”, mentre il duo baltico formato da Lettonia ed Estonia è all’ultimo posto come nel 2022. “In Spagna, la crescita annua del Pil è sulla buona strada per superare il 3%, trainata da un mercato del lavoro solido e da alti livelli di immigrazione che aumentano meccanicamente la produzione economica”, afferma la rivista. E sottolinea che, nonostante le differenze tra Paesi, l’economia globale “ha registrato ancora una volta una buona performance nel 2024”, con un aumento del prodotto interno lordo previsto dal Fmi del 3,2% a fronte della frenata dell’inflazione e di una buona crescita occupazionale.
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