Vviace botta e risposta a Dimartedì (La7) tra Pier Luigi Bersani e Marco Travaglio sulla costruzione di un’alternativa strutturale di centrosinistra che includa M5s e Pd.
Bersani ricorda che tutte le volte in cui non c’è stato un accordo tra le forze politiche di opposizione, ha vinto la destra, dal 1919, con la mancata alleanza tra popolari e socialisti e con la conseguente vittoria del fascismo, fino al 2022.
Travaglio ribatte che la situazione attuale è diversa: “Il Pd ha appena votato la commissione più retriva in Europa insieme alla destre, con Fitto dentro, dopo che la Schlein aveva detto agli elettori che non sarebbero mai andati con la destra della Meloni in Europa. Hanno votato insieme anche sul ritorno del finanziamento pubblico dei partiti, abolito già da un referendum, sul ‘Salva-grattacieli’ (per salvare le costruzioni ritenute abusive dalla Procura di Milano e tutte quelle presenti sul territorio nazionale, ndr), sull’austerità in Europa col Patto di Stabilità che è roba di Gentiloni, sulla transizione militare degli eurobond per spendere 500 miliardi in nuove armi“.
E aggiunge: “È con questo Pd che dobbiamo fare i conti, non con l’idea platonica bellissima della sinistra. Se la sinistra avesse avuto qualche somiglianza con l’idea platonica, i 5 Stelle nel 2009 mica sarebbero nati. È da allora che c’è un pezzo di Italia che non si riconosce in quella che si definisce sinistra e che fa politiche retrive e reazionarie“.
“L’elenco di Travaglio lo conosco a memoria – commenta Bersani – ma non voglio replicare perché trovo che alcune cose siano inesatte. C’è una differenza tra autonomia e autonomismo in un’alleanza: l’autonomia va bene, l’autonomismo è guardare le differenze non per comporle, ma per brandirle come un martello. Travaglio, se noi andiamo avanti col brandire le differenze come un martello, quando andiamo sotto, facciamo la fine dei polli di Renzo (dei ‘Promessi Sposi’, ndr)”.
“Di Renzi“, replica ironicamente Travaglio.
“Anche – risponde Bersani – Le differenze ci sono. Se ci mettiamo lì a discuterne, si accorciano. Se invece nei prossimi mesi decidiamo di martellarci, facciamo quella fine lì”.
Il direttore del Fatto Quotidiano ribadisce: “Il Pd sta facendo di tutto per rendersi incompatibile con un’alleanza coi 5 Stelle. Magari potrebbero pure fare un accordo Schlein e Conte al vertice. Ma poi gli elettori non arrivano, perché almeno quelli dei 5 Stelle non vogliono governare a tutti i costi. Non hanno la sindrome del Pd che, se non sta al governo, si sente perduto, loro sono nati all’opposizione, è il Pd che non riesce a stare all’opposizione – continua – Lei ne sa qualcosa. Sono entrati nel governo Letta con Berlusconi sulla testa sua. Sono entrati nel governo Monti, facendole perdere le elezioni del 2013. Sono entrati nel governo Draghi regalando la vittoria alla Meloni. Adesso, se fanno i loro comodi, perché sono un partito di establishment, e poi pretendono di allearsi con un partito anti-establishment, gli elettori del M5s non vengono”.
“Ovviamente non la penso così – risponde l’ex segretario dem – Definire il Pd come un partito dell’establishment mi sembra veramente fuori luogo. Il Pd è un partito che ha una dimensione popolare. Che poi nella storia abbia avuto i suoi limiti e i suoi problemi, è noto. Io vedo in giro, soprattutto tra i giovani, un sacco di gente che non sa se votare M5s o Pd. E qui interviene l’importanza di un progetto comune“.
Bersani spiega: “Un conto è se una persona deve decidere se votare tra Pd o M5s, un altro conto è se quella stessa persona ha davanti un progetto di alternativa perché questi qui li voglio mandare a casa. La forza espansiva di un’idea così è grande, credetemi. E attira più di quello che si può pensare, soprattutto in una fascia di giovani”.
“Sì, ma cosa si scrive sul progetto?”, chiede Travaglio.
“Ci scriviamo diritti, salario, sanità, democrazia, giustizia“, risponde Bersani.
Travaglio rilancia: “Ma se su 3 questioni fondamentali, cioè guerra, austerità, Europa, quegli elettori vedono che il Pd vota con la Meloni, come fai questo progetto per mandarla a casa?”.
L'articolo Botta e risposta tra Travaglio e Bersani. “Il Pd è un partito di establishment”. “Giudizio fuori luogo, ha una dimensione popolare”. Su La7 proviene da Il Fatto Quotidiano.