È passato dalla misura cautelare dell’obbligo di firma quotidiano nella più vicina stazione dei carabinieri agli arresti domiciliari un cittadino di Preganziol di 78 anni, noto per aver presieduto in passato un’associazione di volontariato.
L’uomo, difeso dall’avvocato Paolo Pastre, è accusato di atti persecutori nei confronti di una donna, di 4 anni più giovane di lui (assistita dall’avvocato Annapaola Malvestio), conosciuta nella calda estate del 2017 all’Odissea di Spresiano, e culminata con una notte di sesso.
Il punto è che quello che per la donna doveva essere un fugace incontro senza seguito, per l’uomo doveva essere al contrario l’inizio di una vera e propria relazione sentimentale.
È su queste divergenti visioni che s’è innestato un caso che ha avuti strascichi giudiziari terminati nel novembre del 2018 con una prima denuncia per stalking nei confronti del focoso anziano preganziolese.
E nemmeno la condanna di primo grado ad un anno e otto mesi per stalking, confermata dalla Corte d’Appello di Venezia, è riuscita a mettere la parola fine. Anzi.
L’anziano, nonostante la condanna e la misura dell’obbligo di firma giornaliero, ha continuato ad andare a cercare la sua “amata”, tanto che a smascherarlo è stato il lettore targasystem, posto nel comune di residenza della donna, che lo ha immortalato nei viaggi di andata e ritorno nel comune di residenza della 74enne.
È così scattato un secondo procedimento penale per stalking nei confronti dell’anziano e, nei giorni scorsi, il giudice delle indagini preliminari del tribunale ha usato la mano pesante. L’anziano, infatti, ha definito quella dell’obbligo di firma, una “misura senza senso”: «Mi costringe - ha detto - tutti i giorni, da maggio a oggi, ad andare là. Se mi viene spiegato perché devo andare dai carabinieri tutti i giorni...».
A quelle parole è seguita la decisione del giudice di inasprire la misura con gli arresti domiciliari. In questo modo il 78enne non potrà più muoversi da casa.
Ma che cosa, di preciso, ha combinato l’anziano per venire accusato di stalking? Dopo che la sua “amata” gli aveva detto a chiare lettere che la loro relazione s’era limitata ad una sola notte di sesso, il 78enne ha iniziato a mandarle accorate lettere d’amore, fiori e perfino del buon radicchio trevigiano.
L’aspettava davanti a casa quando tornava da alcuni viaggi e la controllava in modo assillante. I fiori e i cioccolatini inviati a domicilio non contribuivano assolutamente ad addolcire la situazione. Anzi. “Non mi fermerò davanti a nulla, nessuno, neanche i carabinieri, m’impediranno di vederti”, le disse un giorno.
Un uomo innamorato, o forse ossessionato, tanto da mettere nel suo profilo whatsapp la foto dell’amata. Anche questo fatto poi è confluito nel fascicolo del secondo procedimento in atto.