Soggiorno, cucina separata, due camere e un bagno nel quartiere di Santa Maria del Rovere a Treviso, in vendita a 37 mila euro.
Pochissimo, ma la cifra è corretta: si tratta di una casa all’asta. Una delle tante, perché sono sempre di più, oltre duemila nella Marca, dove il nodo immobiliare sta diventando sempre più intricato. Perché se da un lato crescono gli immobili di lusso a prezzi da capogiro, dall’altro sono in aumento i casi in cui famiglie e imprenditori la casa la perdono definitivamente.
Le ragioni? Fallimenti aziendali, impossibilità di pagare il mutuo per gli aumenti e per la crisi congiunturale, ma anche dipendenza dal gioco d’azzardo, che nella Marca sembra avere un certo peso.
I pignoramenti giudiziari sono in crescita: nel portale delle vendite pubbliche del Ministero della Giustizia figurano 3 mila immobili all’asta, di cui 2.068 residenziali, la maggior parte relativi a procedimenti recenti, altri a procedure iniziate negli anni scorsi, a partire dal 2018.
Un numero che porta con sé un vero e proprio indotto: nell’ultimo anno si sono moltiplicate le agenzie che cercano immobili all’asta per poi proporli dietro commissione a chi non trova una casa in affitto o non trova soluzioni in linea con le proprie disponibilità economiche. L’effetto del fenomeno colpisce anche le banche, primi interlocutori del proprietario in crisi.
Gli istituti si ritrovano a dover gestire decine di immobili diventando, di fatto, quasi delle agenzie immobiliari. Parlando con gli addetti al settore emerge, poi, un altro dato: le case all’asta di cui si ha contezza e che si possono trovare nei siti immobiliari e in quelli dedicati del ministero della Giustizia, sono quelle arrivate al tribunale di Treviso, ce ne sono altrettante che sono già disabitate e che sono in attesa del procedimento giudiziario. Quello che rimane lampante è che, nonostante un lieve rallentamento dell’inflazione, le famiglie trevigiane rimangono esposte a una crescente fragilità finanziaria.
«Dopo il Covid e la crisi internazionale, diverse aziende hanno subito un tracollo finanziario e gli immobili sono andati all’asta per coprire il debito», spiega Deborah Marcon, segretaria provinciale del Sunia, il sindacato degli inquilini, «Abbiamo visto anche situazioni debitorie derivanti dal mancato pagamento dei mutui e anche per altre tipologie di debito, in alcuni casi gioco d’azzardo, in quel caso il debitore ha cercato credito e il bene immobile è andato all’asta».
Secondo Marcon il problema dell’aumento delle case all’asta non riguarda solo i proprietari debitori, che si trovano senza casa, spesso con famiglia a carico, ma anche gli inquilini degli appartamenti che si trovano nello stesso stabile dell’immobile finito all’asta: «A rimetterci sono anche gli altri perché si devono accollare le spese condominiali per 5 o 6 anni di seguito, così anche loro cominciano ad accumulare debiti».
E poi c’è il problema effettivo: «Gli immobili all’asta sono solo una parte di quelli effettivi su tutta la provincia, che sono molti di più, considerando anche quelli che devono ancora finire tutta la trafila giudiziaria. Il problema è che il fenomeno sembra destinato a non spegnersi, non tanto per i piccoli proprietari: a fare i danni maggiori sono i grandi fallimenti, sono quelli a creare danni gravissimi», conclude la segretaria generale, «L’aumento del fenomeno ha contribuito a far nascere società e consulenti che speculano sulle aste, cercando gli immobili disponibili e proponendoli i potenziali compratori a cifre spropositate».
Su oltre duemila immobili residenziali all’asta sono diverse le occasioni che saltano all’occhio. Per fare un esempio un appartamento in Fonderia a Treviso di circa 100 metri quadri con un terrazzo lo si può trovare a 98 mila euro.
Ancora più bassi i valori in provincia, fuori dal capoluogo: a Farra di Soligo per una casa di 98 metri quadri e un giardino grande il doppio il prezzo base è di 18 mila euro.
A Vedelago, all’interno di un elegante residence un appartamento composto da ingresso/soggiorno, cucina, lavanderia, due camere, bagno parte da una base d’asta di 27.648 euro.