Il pareggio beffa, solo per la tempistica in cui è maturato, incassato a Lecce nell’ultima domenica di campionato ha aperto il dibattito intorno alla Juventus. Aver collezionato 8pareggi nelle prime 14 giornate di campionato, 10 in totale considerando la Champions League, è bottino insoddisfacente da qualsiasi lato lo si voglia leggere. Che la squadra di Thiago Motta dovesse attraversare un periodo di rodaggio era previsto e accettato, che si traducesse in uno sterile susseguirsi di no contest meno.
Il punto di partenza è questo: al netto delle dichiarazioni di facciata, il piatto piange e non è consolatorio per nessuno ascoltare Cristiano Giuntoli, architetto della rosa consegnata a Thiago Motta, spiegare che l’obiettivo stagionale è entrare nelle prime quattro posizioni per prendersi il pass per la prossima Champions League. Troppo poco a fronte di un’estate di massicci investimenti e dell’attesa innescata dall’aver portato a Torino uno dei tecnici emergenti del calcio italiano.
Proprio Thiago Motta è finito nel mirino della critica per le sue scelte, a partire dalla gestione dei cambi nel finale della sfida di Lecce per arrivare alle difficoltà di inserimento dei nuovi arrivati e dall’incompatibilità latente di Vlahović con il suo calcio. Tutti argomenti utili, nessuno indispensabile. Il sospetto è che l’allenatore stia provando ad amalgamare un prodotto pensato male in origine.
Da chi? Il mercato estivo da 200 milioni di euro (la metà circa coperta da cessioni) porta una firma sola ed è quella di Cristiano Giuntoli, l’uomo chiamato da Exor nell’estate del 2023 perché prendesse in mano la parte sportiva, correggesse gli errori del passato e avviasse un ciclo vincente. Sarebbe giusto partire da qui per analizzare le difficoltà di questa Juventus, farlo mettendo nel mirino Thiago Motta rischia di provocare un effetto distorsivo.
CAPO D'ACCUSA 1 - LA TRATTATIVA SFIANCANTE (E INUTOLE) PER KOOPMEINERS
Il mercato della Juventus sta rendendo molto meno del previsto e non è detto che la colpa sia tutta del tecnico. Theun Koopmeiners, costato 60 milioni di euro e arrivato al termine di un’estenuante trattativa per risparmiare pochi euro, sta scontando le norme ritardo di preparazione con cui si è presentato alla Continassa dopo aver vissuto da separato in casa a Zingonia per facilitare lo strappo.
Valeva la pena, visto che poi il prezzo pagato è stato molto vicino a quello richiesto dall’Atalanta? E il prezzo versato è stato adeguato visto che con 60 milioni di euro si può prendere tanto - anche se non tutto - in giro per l'Europa?
CAPO D'ACCUSA 2 - CHI HA SCELTO DOUGLAS LUIZ?
L’altro acquisto top non si è mai rivelato utile per il calcio di Thiago Motta. Al netto dell’architettura finanziaria dell’operazione, viene da chiedersi chi abbia deciso di investire 50 milioni di euro su Douglas Luiz, Chi l’abbia visionato in Premier League per mesi e chi abbia immaginato dovesse essere il motore di un centrocampo rivoluzionato per palese inconsistenza di quello guidato da Massimiliano Allegri della scorsa stagione.
Il brasiliano non è mai entrato nelle rotazioni e scelte di Thiago Motta già prima dell'infortunio, ufficialmente un problema "senza lesioni" che lo tiene fuori da metà ottobre, tanto da mettere insieme solo 312 minuti in campo spalmati in 9 presenze di cui solo 2 da titolare. Scelta, non conseguenza dell'indisponibilità fisica. Perché? Apparentemente una scarsa compatibilità con quanto chiesto dal tecnico a chi gioca nella posizione di Douglas Luiz.
CAPO D'ACCUSA 3 - LA STORIA DI NICO GONZALEZ
Terzo capo d’accusa del mercato: Nico Gonzales, acquistato dalla Fiorentina per poco meno di 40 milioni di euro. Le difficoltà fisiche che lo stanno tenendo lontano dal campo non sono, purtroppo, una novità. Nei tre anni maglia viola l’argentino ha saltato 39 partite per infortuni (165 giorni out); Numeri che erano noti a tutti, ma che non hanno disincentivato all’acquisto oneroso. Su di lui c’è anche un ragionamento di carattere tattico, avendo giunto lì portato a Torino anche con Francisco Conceiçao che si sta rivelando Il colpo più interessante di questa sessione e che dovrà esser riscattato, portando il totale ad oltre 30 milioni di euro.
Dicono gli informati che Nico Gonzales sia stato preso anche per la duttilità e che, una volta rimesso in piedi, servirà a sinistra oppure come alternativa a Vlahović. Possibile, ma con 40 milioni di euro non si sarebbe potuto scegliere di meglio senza dover dirottare in altra zona del campo un giocatore che nelle stagioni alla Fiorentina ha fatto il 66% delle presenze da esterno offensivo a destra, unicamente il 30% a sinistra e solo una manciata di volte da attaccante. In un periodo storico di vacche magre, quei soldi non si potevano spendere meglio?
CAPO D'ACCUSA 4 - VLAHOVIC LASCIATO SENZA ALTERNATIVE
Quarto e ultimo capo d’accusa, aver lasciato Vlahović senza una alternativa. È vero che sul finire dell’estate l’impressione era che Milik potesse tornare a disposizione, cosa non accaduta, ma la leggerezza di consegnare a Thiago Motta una rosa senza alternative offensive per una stagione massacrante, dal punto di vista degli impegni è stata enorme.
Sul banco degli imputati, insomma, prima ancora dell’allenatore dovrebbe finire chi ha avuto carta bianca e un budget impegnativo per costruire la Juventus della rinascita. Non sta funzionando e con il passare delle settimane euforia e fiducia stanno venendo meno. Un’inerzia che la Juventus, come club, e tutto l’ambiente bianconero non si possono permettere Mentre altrove squadre che hanno cambiato allenatore e metà titolari (Napoli) o che hanno perso tante pedine della stagione scorsa (Atalanta) stanno volando. Perché loro si e la Juventus no?