Dopo due fumate nere, finalmente ha avuto buon esito la gara d’appalto per la completa ristrutturazione del Bagno di Stoia a Pola, il popolare stabilimento balneare punto d’incontro estivo tra esuli e rimasti, costruito nel 1934 dall’allora giovane architetto polese Enrico Trolis. Ebbene i lavori verranno affidati alla ditta fiumana Fracasso Production la cui offerta pari a 3.799.472 euro rientra nell’importo massimo definito dall’amministrazione municipale pari a 3,8 milioni di euro. Alla cifra va aggiunta l’Iva per cui alla fine il costo del progetto salirà a 4,7 milioni di euro.
Alla gara d’appalto avevano aderito anche la ditta slovena Adriaing Koper Inzenjering con l’offerta di 5.137.526 euro, Iva inclusa. La durata della ristrutturazione è di 18 mesi per cui salvo intoppi dovrebbe venir completata giusto in tempo per la stagione balneare del 2026.
Il progetto lo ricordiamo, rappresenta uno dei punti principali del programma elettorale del vicesindaco italiano Bruno Cergnul, sempre impegnato a mantenere ad alto livello i rapporti tra i polesani al di qua e al di là del confine. Nelle intenzioni iniziali, la ricostruzione avrebbe dovuto iniziare nel settembre scorso, poi è più volte slittata per intoppi burocratici e amministrativi.
Comunque nell’intervento di ristrutturazione non si partirà da zero: infatti attingendo dalla casse cittadine di recente sono stati rifatti il trampolino e il solarium salvati così all’ultimo momento dal crollo totale. Rimangono da ristrutturare l’entrata nel bagno, la biglietteria, un centinaio di cabine ora inservibili, i locali del bar e del ristorante che verranno ceduti in affitto, la vasca della sabbia, i servizi igienici, la rotonda, il parcheggio e il parco giochi per bambini.
Dunque si prospetta una seconda giovinezza per lo stabilimento stabilimento balneare esteso su 3 ettari che ha ispirato pittori, poeti e musicisti: spesso lo si trova raffigurato anche nelle cartoline dell’epoca.
Molti dei polesani più anziani ricordano ancora le famiglie munite di tavolini e sedie a sdraio sistemati sotto i pini, i ragazzini ammassati sul molo che guardavano i più grandi tuffarsi dalla pedana del celebre trampolino.
Lo stabilimento è l’unica opera architettonica a Pola risalente al periodo fascista rimasta in balia del suo destino: le altre, citiamo da esempio l’imponente palazzo dell’ex Banca d’Italia ora sede dell’agenzia finanziaria Fina e l’edificio della posta centrale vengono regolarmente sottoposte a lavori di manutenzione. —
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