“Si apre una nuova fase in cui ci auguriamo che l’Italia torni centrale nel piano industriale di Stellantis nella piena consapevolezza di quanto importante sia la forza del Made in Italy”. Queste le parole del ministro dello sviluppo economico italiano, Adolfo Urso durante il vertice internazionale organizzato dalla Confederation of Indian Industry di Nuova Delhi: la sua asserzione arriva dopo le dimissioni dell’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares.
Il titolare del dicastero ha sottolineato che “il governo italiano c’è, lo abbiamo dimostrato, anche recentemente, proprio in Europa, con il nostro non-paper relativo al settore automotive europeo, che ha ottenuto una significativa e ampia convergenza tra gli altri paesi europei”. Successivamente, l’esponente di Fratelli d’Italia, in merito alle imprese italiane, ha ribadito “il pieno sostegno non solo della Acea, l’associazione dei costruttori europei, ma anche di Confindustria, bundersvesband der deutschen Industrie e mouvement des enterprises de France, le associazioni imprenditoriali di Italia, Germania e Francia, che nel forum trilaterale di Parigi di venerdì 29 novembre hanno sottoscritto un documento finale in cui sostengono le nostre stesse tesi” secondo quanto riportato da Milano Finanza. Resta quindi l’attenzione sul made in Italy, con l’obiettivo di lavorare in modo coeso anche nei prossimi appuntamenti europei”.
“Spero anche che questo ci consenta di essere insieme in Europa – ha proseguito il ministro italiano – per chiedere di rivedere le regole che devono consentire di raggiungere l’obiettivo del 2035 con un’ industria dell’auto europea competitiva con gli altri grandi attori internazionali. Dobbiamo remare insieme nella stessa direzione, in Italia e in Europa. Perché l’Italia può riaffermare il valore dell’auto nella transizione ambientale, e perché l’Europa deve consentire all’industria dell’auto europea di restare competitiva”. In tal senso, il ministro ha intenzione di impegnarsi con le istituzioni europee per trovare una soluzione comune nel raggiungimento di tutte quelle finalità che l’industria automobilistica continentale dovrebbe realizzare nel prossimo futuro.
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