Nuovo aumento delle tariffe dell’acqua in arrivo nel 2025. Bim Gsp, gestore del servizio idrico integrato, ha chiesto di adeguarle del 9 per cento, per far fronte al corposo piano degli investimenti che la società ha in essere e che riguarda gli acquedotti, le fognature e gli impianti di depurazione in tutta la provincia.
Il Consiglio di Bacino, l’ente che deve approvare le richieste del gestore, ha accordato l’aumento nella consapevolezza che gli interventi su reti e impianti sono fondamentali. Ma al contempo i sindaci si stanno confrontando da settimane su come spalmarlo. «Vogliamo evitare ci sia un rincaro lineare», premette il presidente del Consiglio di Bacino dell’idrico, Camillo De Pellegrin.
Le ipotesi sono diverse. Si potrebbe decidere, ad esempio, di differenziare l’aumento fra utenze domestiche e non domestiche. Oppure di andare a incrementare la tariffa più per le seconde case. Tutti ragionamenti che i sindaci stanno facendo, in vista dell’approvazione della tariffa stimata per la fine di gennaio.
A richiedere l’adeguamento, spiega ancora De Pellegrin, è stato Bim Gsp: «Ci sono moltissime opere da fare, dai depuratori agli acquedotti. Dobbiamo fare in modo che l’acqua sia sempre di qualità ed evitare il più possibile situazioni di non potabilità, facendo opere che consentano di impedire eventuali contaminazioni». Ad esempio alle sorgenti: a volte basta una pioggia particolarmente intensa perché entri del terriccio che compromette la qualità dell’acqua. Si può solo immaginare cosa potrebbe succedere, anche a livello di immagine del territorio, se ci fossero problemi di potabilità per esempio durante i Giochi Olimpici.
Anche questo è un ragionamento da cui non si può prescindere, fermo restando il diritto dei cittadini bellunesi ad avere acqua di qualità dal rubinetto. Le opere, inoltre, sono sempre più costose alla luce del continuo aumento dei materiali. Da qui la necessità di un adeguamento al rialzo delle tariffe.
Quest’anno non erano aumentate. Bim Gsp ha infatti concluso l’applicazione dell’addizionale pregressa, quella somma che i bellunesi hanno pagato per salvare la società dal fallimento quando emersero le gravissime difficoltà finanziarie in cui versava.
Alleggerendo il carico delle componenti extra tariffarie, le bollette del 2024 non hanno subito alcun aumento, nonostante componenti anche inflative rilevanti. Inflazione che tornerà a pesare nel 2025, unita alla necessità di finanziare il piano degli investimenti.
C’è poi da considerare che sono entrati in servizio (o lo saranno a breve) nuovi impianti di depurazione, la cui gestione comporta costi aggiuntivi per Gsp. Società che ha anche ottenuto in gestione le fontane pubbliche, e anche qui si parla di costi. Che devono tutti ricadere in tariffa.
«Ora stiamo discutendo su come spalmare questo aumento sugli utenti», conclude De Pellegrin. «L’obiettivo è evitare un aumento lineare, che pesi indistintamente su tutti. Dovremmo decidere entro gennaio, proprio per evitare che i rincari cadano su tutti senza una modulazione».
Se ne dovrebbe parlare anche nell’assemblea del Consiglio di Bacino in programma il 10 dicembre in sala Bianchi a Belluno. Un altro passaggio del confronto per giungere, entro la fine di gennaio, all’approvazione della tariffa che i bellunesi pagheranno dal 2025.