Continuano i terremoti nella politica francese. Il governo Michel Barnier, nato da una delle più profonde crisi politiche mai attraversate dal Paese dopo lo scioglimento improvviso del Parlamento, rischia il voto di sfiducia. Nel pomeriggio infatti, sarà presentato all’Assemblea nazionale, il disegno di legge sul finanziamento della previdenza sociale, ma manca un accordo tra le forze politiche e rischia di saltare tutto.
Sotto pressione dell’opposizione, e in particolare del Rassemblement National, il premier – che non dispone di una maggioranza all’Assemblea – potrebbe ricorrere all’articolo 49.3 della Costituzione che consente di far passare il testo senza votazione. Se così dovesse decidere di fare, le opposizioni hanno già annunciato che presenteranno una mozione di censura. E il partito di Marine Le Pen ha fatto sapere di essere pronto a votare a favore insieme alle sinistre. “A meno di un miracolo dell’ultimo minuto”, ha annunciato il presidente del partito Jordan Bardella su Rtl.
Ma non è l’unica strada. Barnier potrebbe anche non avere la possibilità di ricorrere al 49.3, se i deputati dell’opposizione appoggiassero la mozione di rifiuto preventiva firmata dai deputati socialisti. Se tale mozione sarà approvata, il testo sarà respinto. Se la mozione di rigetto preventivo sarà approvata, i deputati concederanno a Michel Barnier una breve tregua: il testo riprenderà l’iter parlamentare. Il 5 dicembre però scade il termine per l’esame del testo.
L'articolo Francia, governo Barnier appeso a un filo. Bardella minaccia: “Pronti a votare la sfiducia all’esecutivo” proviene da Il Fatto Quotidiano.