Stralcio dell'area in via Unità d’Italia a ridosso del sottopassaggio ferroviario, arriva il ricorso al Tar della proprietà. L'eliminazione del progetto, realizzato dall'architetto Giuseppe Zorzenoni, è stata votata nelle settimane scorse in Consiglio comunale a San Donà motivando la decisione con la necessità di mantenere libera l'area golenale nell'ottica di realizzare proprio in questo punto il futuro terzo ponte, come nel progetto originario, vicino a quello della ferrovia.
La proprietà, la 3M immobiliare srl dell' ingegner Augusto Morini, ha presentato in questi giorni il ricorso al Tar. L'area interessata si allarga tra via Unità d'Italia e il ponte della ferrovia quindi la golena del Piave.
La società immobiliare aveva presentato nel 2017 la richiesta di costruire un edificio destinato al ricettivo con parte della superficie per la vendita. In sostanza una struttura ricettiva ben inserita nel verde con annesso supermarket. In giunta, il 24 settembre, è arrivata la variante urbanistica e poi lo stralcio del progetto per il mancato interesse pubblico, dato che quel tratto interessa la futura realizzazione del nuovo ponte sul Piave.
Il provvedimento è stato ora impugnato dalla società immobiliare che ora si riserva anche di chiedere i danni.
Il sindaco Alberto Teso era consapevole del rischio ricorsi, ma aveva ribadito in Consiglio che prevale l'interesse pubblico, come nel caso di questo nuovo ponte urbano atteso da decenni.
Una scelta che si inquadra anche nell'ottica della riduzione del consumo di suolo, sottoscritta con la variante appena approvata. Il Comune temeva, in particolare, che in quel punto vicino alla direttrice di via Unità d'Italia potesse sorgere un altro supermercato. Il progetto di un ponte vicino a quello ferroviario risale al 2006 quando già erano stati stanziati gli oneri di urbanizzazione per circa 5 milioni di euro, a fronte di un costo che poteva allora aggirarsi attorno ai 13 milioni per il manufatto.
Il referente per la viabilità dell'associazione Insieme Possiamo, Bruno Pasini, ha rilanciato nei mesi scorsi il progetto di un terzo ponte sul Piave in quel punto storicamente designato e da allora si sono iniziate a muovere le acque. Il Comune ha approvato un atto di indirizzo sulla necessità di riprendere in mano il progetto.