Il gusto e l’innovazione, oltre alla progettazione. L’azienda Carpani di viale XX Settembre 32 compie 90 anni di attività, una lunga storia familiare capace di raccontare la città e i suoi cambiamenti. Alla guida oggi c’è l’architetto Barbara Brusoni, che ha deciso di proseguire la tradizione dell’azienda di famiglia. Una nuova puntata della storia iniziata dieci anni fa, grazie agli insegnamenti trasmessi dalla madre Serena e dal nonno Giovanni Carpani.
Riuscire oggi a resistere nell’epoca dei negozi all’ingrosso e alle offerte sempre più allettanti del web, è per Carpani motivo di orgoglio, portato avanti nel segno della professionalità, accompagnato da una costante ricerca delle ceramiche più innovative d’Italia.
La loro storia nasce da lontano, quando nel 1934 il bisnonno Angelo Carpani decise di aprire il primo negozio in via Piccolomini, nel quale vendeva principalmente stufe in maiolica. È qui che Giovanni Carpani, nonno di Barbara, apprende le competenze e la strategia della vendita, tanto quanto l’arte dell’estetica, al punto di portare l’azienda del padre al massimo della sua innovazione. «Mio nonno – spiega Brusoni – è stato il primo a portare la piastrella in ceramica a Trieste. Oltre ad avere sempre avuto una grande attenzione per il dettaglio dello stile e della qualità, ci ha insegnato a essere sempre all’altezza di ogni cliente, accompagnandolo passo dopo passo nella creazione degli interni domestici».
Chiamato anche il “Kennedy di Trieste”, una delle immagini di personaggi famosi ospitate all’interno del negozio, Giovanni Carpani trasferisce negli anni Sessanta l’azienda paterna nell’attuale negozio di viale XX Settembre. Non un immobile qualsiasi, ma rientrante tra gli edifici storici della città. Quello spazio ha accolto per molti anni il caffè “Secession”, tipico locale in stile liberty del periodo austroungarico, e visto la nascita nel 1918 della Triestina calcio.
Oggi Barbara Brusoni è la testimone di una lunga storia, condivisa negli ultimi 15 anni con la collaboratrice Emanuela Stancic. Insieme, hanno contribuito alla ristrutturazione di alcuni bagni dell’hotel Savoia Excelsior, Eppinger caffè e molti bad and breakfast di lusso, oltre alle abitazioni residenziali di singoli privati. «Il nostro è un lavoro sartoriale, la creazione di un lavoro di artigianato», spiegano Brusoni e Stancic.
Da qui la scelta di non vendere online, mantenendo un contatto diretto con il cliente. «Continua a fare la differenza – dice Brusoni – ed è un aspetto che nessuna vendita all’ingrosso può sostituire. La scelta di privilegiare da sempre soprattutto i prodotti delle antiche zone di produzione della ceramica italiana è motivata dal desiderio di accontentare il cliente privato, l’architetto e l’arredatore che non sono interessati alla massificazione, in nome invece dell’autenticità del rapporto che si instaura e dell’alta qualità che inevitabilmente si offre. Capire i desideri. Solo in questo modo è possibile garantire un lavoro d’avanguardia che continua a rinnovarsi nel tempo». —
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