IVREA. Paventata già durante l’ultima seduta del consiglio comunale di Ivrea dall’ex candidato sindaco della destra Andrea Cantoni, è stata protocollata in questi giorni la richiesta di revoca del ruolo di presidente a Luca Spitale. Si tratta della prima volta che questo strumento viene utilizzato nella storia consiliare eporediese. Firmato dai 6 membri della minoranza, nel documento sono contenute le accuse che le opposizioni muovono: tra esse, il mancato rispetto dei tempi di risposta, l’impedimento dell'espressione di voto di una consigliera, vari interventi a titolo personale considerati di parte e fuori luogo, ma soprattutto l’ammissione di un emendamento durante l’ultimo Consiglio, proposto dalla maggioranza, e il successivo ritiro di questo da parte del presidente e non da parte dei proponenti. Ora la richiesta dovrà essere però discussa dal Consiglio nella prossima seduta.
Difficile che si concretizzi: la richiesta infatti dovrà essere votata dai consiglieri, compresi quelli di maggioranza. «Siamo allo stravolgimento della realtà – controbatte Spitale – Si parla di fantomatici tempi non rispettati senza specificare quali, quando ho sempre cercato di seguire pedissequamente il regolamento. L’unico errore tecnico che riconosco è stato non concedere alla consigliera di minoranza Elisabetta Piccoli una dichiarazione di voto: questo è avvenuto dopo 5 interventi della consigliera, quando normalmente ne sono concessi 2, su una mozione proposta da lei, dopo che già avevo chiusa la discussione. Mi sono anche scusato immediatamente per questo, ed è l’unico elemento che riconosco. Riguardo poi il cosiddetto maxi emendamento, mi si accusa di tutto e del contrario di tutto: durante l’ultima seduta, la minoranza ha presentato una mozione sulla sicurezza in città, tema estremamente dibattuto negli ultimi mesi. A fronte di ciò, la maggioranza ha presenta un emendamento, consegnato in forma scritta prima dell’inizio del consiglio, come da regolamento. L’emendamento era certamente corposo, perché cambiava radicalmente dispositivo: nella mozione si chiedeva di stanziare fondi che non ci sono per telecamere e sicurezza, così la maggioranza ha proposto di chiedere a gran voce altri fondi al Ministero. Il consigliere Cantoni sosteneva che l’emendamento stravolgesse la mozione, così ha chiesto di non accettarlo. Dopo essermi confrontato con il segretario, ho dato seguito alla richiesta del consigliere, non mettendo ai voti l’emendamento della maggioranza. Ora mi si accusa per aver stralciato l’emendamento, cosa che il consigliere stesso ha richiesto». Riguardo alle accuse sui tempi non rispettati poi, Spitale cita la da poco svoltasi seduta della Commissione controllo e garanzia, convocata il 7 novembre dal consigliere Cantoni, presidente di quest’ultima. «La convocazione della Commissione, scelta già non convenzionale di per sé, non ha portato a nulla – commenta Spitale –. A nemmeno un anno e mezzo di amministrazione sono già stati utilizzati tutti i mezzi non convenzionali. Cosa mi devo aspettare da qui a tre anni? È una presa in giro verso le persone». lorenzo zaccagnini