La meritata pensione dopo 42 anni di servizio come segretaria non rompe il cordone ombelicale che lega Paola Biesuz all’Istituto Carenzoni. Ieri mattina il consiglio di amministrazione guidato da Nunzio Gorza ha organizzato un momento conviviale per ringraziare “Paola Carenzoni” (così è conosciuta dai più) per tutto l’impegno profuso nel mandare avanti la struttura, andando ben oltre quello che è il suo ruolo di contabile. Biesuz continuerà a collaborare gratuitamente affiancando la nuova segretaria Miriam Cascone e seguendo alcuni specifici progetti.
Sorpresa ed emozionata, Paola ha ricevuto il grazie anche da parte del sindaco di Feltre, Viviana Fusaro, riapparsa in pubblico, del presidente dell’Unione montana Feltrina Carlo Zanella e di don Diego Bardin a nome della Caritas e della Diocesi con cui il Carenzoni collabora costantemente.
«Sono 40 anni passati velocemente», ha detto Paola Biesuz, «e in questo momento mi passano davanti i volti di tante persone che ho incontrato. Dalle studentesse dell’università Iulm, a chi ha suonato e suona il campanello del Carenzoni in cerca d’aiuto. Riuscire a ridare un futuro ai giovani è stata la più grande soddisfazione, ma non sono mancate le sconfitte perché qualcuno a distanza di anni è tornato a bussare. Ho creduto tanto nel Carenzoni e ci credo ancora. Spero di contribuire a fare in modo che chi ha bisogno trovi la porta sempre aperta». —
Teresa De Bortoli, componente del consiglio di amministrazione , ha ricordato come negli anni la funzione dell’Istituto sia mutata seguendo le necessità del territorio: «Era un orfanotrofio, poi è diventato uno studentato, attualmente dà risposta alle esigenze di alloggio di lavoratori senza dimenticare le persone in difficoltà. Dopo avere superato un periodo difficile anche legato al Covid, stiamo rialzando la testa e Paola è stata protagonista anche di questa ripresa che avrà un ulteriore passo avanti con il progetto di ristrutturazione dell’edificio».
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