Si è detto e scritto parecchio sul titolo di Jorge Martin in MotoGP. Il pilota spagnolo ha centrato il suo primo alloro iridato nella classe regina mettendo in mostra la migliore versione di sé. Velocissimo in pista e sereno, carico e tranquillo come persona. 20 appuntamenti nei quali ha dimostrato di avere una solidità che raramente aveva dimostrato di possedere in precedenza.
Esattamente quello che non era accaduto nel 2023, in un finale di stagione che lo aveva visto cedere nello scontro diretto con Francesco Bagnaia. Un momento che, come ha rivelato lo stesso pilota ora dell’Aprilia a MotoGP.com, lo ha segnato in maniera ben più profonda di quello che aveva lasciato trasparire. Dopo tanti “alti” era arrivato il punto più “basso” della sua avventura in MotoGP. Un momento fondamentale, però, per effettuare lo “switch” giusto.
Il campione del mondo 2024 ha iniziato il suo racconto a cuore aperto proprio da quei giorni così difficili: “Dopo quanto avvenuto nel corso della passata stagione, a gennaio, ho iniziato a soffrire a livello mentale. Non volevo più correre. Si sono manifestate diverse paure. Non so perché, ma sono apparse. Avevo fatto una stagione incredibile ma non avevo vinto. Pensavo che forse non sarei mai stato veloce come nei mesi precedenti, oppure che non avrei mai vinto di nuovo, o che non avrei mai vinto un titolo”.
Jorge Martin non usa giri di parole per descrivere la sua situazione: “Ricordo di essere arrivato al test senza motivazioni. Ero veloce in pista, ma non avevo stimoli. Pensavo di star facendo solo il mio lavoro. Niente più. Mi pagavano, ma io mi sentivo come uno che stava facendo solo il compito assegnato. A quel punto mi sono detto ‘Ok, prendo lo stipendio, corro e andrò a casa a fine stagione”.
Dal momento più complicato, a quello decisivo per la sua carriera e non solo: Un insegnamento fondamentale per tutti, sportivi e non. Il livello mentale, a questi livelli, ormai fa la differenza: “Ritrovare quelle motivazioni è stata la chiave. Guardare non solo ai risultati finali ma anche al processo, godendomelo, ha fatto la differenza. Cercando di capire quanto avvenuto nel 2023 mi sono anche avvicinato alla fede. Penso che la lezione migliore sia vivere nel presente. L’ho detto parecchie volte. E alla fine, il passato è passato. La cosa importante è imparare dal passato e dal dolore”.