Sospirolo comune riciclone 2024, Livinallongo primo comune nella classifica dei comuni Rifiuti free, classifica che conta ben 12 realtà bellunesi.
La provincia di Belluno si riconferma virtuosa rispetto al resto del Veneto, con piccole realtà particolarmente attente alla gestione dei rifiuti, ma anche qualche neo.
Come emerge dalle classifiche stilate da Legambiente con dati certificati forniti dall’Osservatorio regionale rifiuti di Arpav per l’anno 2023, la provincia di Belluno si distingue nel panorama regionale per la gestione virtuosa dei rifiuti urbani.
I risultati confermano come il territorio, pur caratterizzato da una forte dispersione demografica, riesca a mantenere elevati standard di raccolta differenziata e a contenere la produzione di rifiuto residuo, grazie all’impegno congiunto di cittadini, amministrazioni e aziende locali.
Nei comuni sotto i 5000 abitanti, Belluno brilla con otto rappresentanti tra i migliori della categoria “Rifiuti free”.
In particolare, Sospirolo si pone come esempio di eccellenza, raggiungendo una raccolta differenziata del 94,6%, il valore più alto tra i Comuni bellunesi.
Inoltre, registra un rifiuto urbano residuo (Rur) di soli 24,5 kg per abitante equivalente, dimostrando l’efficacia delle politiche di gestione delle immondizie. Altri comuni, come San Gregorio nelle Alpi (93,4%), Livinallongo (90,3%) – il primo in provincia nella classifica dei Comuni Rifiuti Free che riguarda la quantità di rifiuti a smaltimento con soli 58kg/ab_eq – e Cesiomaggiore (91%), consolidano la leadership del Bellunese in questa categoria.
I dati evidenziano un sistema capillare che integra sensibilizzazione, infrastrutture efficienti e collaborazione tra enti locali.
Tra i comuni con una popolazione compresa tra i 5000 e i 15000 abitanti, il territorio bellunese conta quattro realtà significative.
Sedico, con il 90,9% di raccolta differenziata, si posiziona in testa, confermando il suo ruolo di leader anche per la produzione contenuta di rifiuto residuo, pari a 34,8kg/ab_eq, uno dei migliori risultati della categoria.
Ponte nelle Alpi segue con l’89% di raccolta differenziata, un dato in linea con i risultati degli anni precedenti, mentre Santa Giustina e Limana superano abbondantemente l’88%, consolidando il primato bellunese nella gestione sostenibile dei rifiuti.
Il capoluogo provinciale, con una popolazione di 35.794 abitanti, mantiene la seconda posizione solida nella classifica dei capoluoghi veneti.
Con una raccolta differenziata pari all’86,2%, Belluno dimostra una continuità nelle performance ambientali. Il Rur si attesta a 61,1 kg/ab_eq, ben al di sotto della media in regione, dove solo Treviso fa meglio, con 54,8kg per abitante equivalente.
Nel bacino di Belluno, i dati relativi alla gestione dei rifiuti mostrano una produzione pro capite di rifiuti ben al di sotto di tutte le altre realtà venete.
Complessivamente, infatti, il totale dei rifiuti raccolti ha superato gli 89 milioni di chilogrammi, contro, ad esempio, i 127milioni di kg prodotti nella sola città di Verona, resta però alta la produzione pro capite vista la scarsa demografia del territorio, con 426kg/ab, contro, ad esempio, i 367kg/ab del bacino della Sinistra Piave. Maglia nera al bacino di Venezia, con oltre 494 milioni di chili prodotti (508kg pro capite).
Nel bacino bellunese, nel 2023, il totale del rifiuto organico ha raggiunto circa 17,1 milioni di chilogrammi, con un tasso di produzione pro capite di 81.8kg/abitante. La raccolta del residuo indifferenziato ha registrato invece una quantità di 13,5 milioni di chilogrammi, con un dato di 64,8kg pro capite (-5,1% rispetto al 2022).
Per quanto riguarda la gestione dei Raee (rifiuti elettronici), invece, Belluno ha totalizzato oltre 1 milione e mezzo di raccolta, con il dato per abitante (7,6kg) più alto del Veneto.
Numeri simili anche per la raccolta di carta e cartone, mentre per i tessuti la raccolta totale ha sfiorato il milione di chilogrammi.
Questi numeri evidenziano l’importanza di promuovere pratiche di raccolta differenziata e sostenibilità ambientale nella gestione dei rifiuti, al fine di ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità della gestione dei rifiuti in provincia, ma nel complesso non bastano per ottenere il primato regionale, dove i bacini di Destra e Sinistra Piave la fanno da padroni per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata (90 e 89%) e per quantità ridotte di rifiuto urbano residuo (41 e 46kg/ab_eq); ma soprattutto è la quantità di rifiuto destinato a smaltimento tradizionale a fare la differenza.
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